Drone blocca elisoccorso sul lago Sorapis a Cortina d'Ampezzo: la reazione di Luca Zaia è durissima
L'ira del governatore Luca Zaia sull'episodio del drone che ha bloccato un elisoccorso durante un'operazione di salvataggio sul lago Sorapis a Cortina
Un turista impedisce con il suo drone un’operazione di salvataggio dell’elisoccorso, scatenando l’ira del presidente del Veneto Luca Zaia. “La montagna non è un parco divertimenti”, ha tuonato il governatore intervenuto a condannare l’episodio, avvenuto sulle Dolomiti sopra Cortina d’Ampezzo, nel Bellunese.
Elisoccorso bloccato dal drone
La denuncia dell’episodio, ripresa e rilanciata sui social da Zaia, era arrivata dal Soccorso Alpino del Veneto. Nella mattinata di lunedì 12 agosto un elicottero “Falco” era atterrato sulla piazzola del rifugio Vandelli di Cortina, su richiesta del gestore della struttura, per soccorrere una 51enne mantovana che avrebbe riportato contusioni durante un’escursione nei pressi del lago Sorapis, in particolare un sospetto trauma al piede.
Al momento del decollo, però l’elisoccorso è stato bloccato da un drone che stazionava proprio sopra il velivolo. Nonostante gli appelli non è stato possibile individuare il proprietario del piccolo apparecchio e, prima di ultimare le operazioni di recupero, i piloti hanno dovuto attendere che si allontanasse autonomamente.
La zona del rifugio Vandelli di Cortina d’Ampezzo, dove l’operazione di soccorso è stata ostacolata dal drone
La denuncia del Soccorso Alpino
“È capitato ancora – hanno scritto i responsabili del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto – Cnsas sulla propria pagina Facebook -. Durante una missione di soccorso sul Lago del Sorapis, la presenza di un drone ha costretto l’equipaggio di un elicottero del Suem 118 ad attendere che si allontanasse, prima di poter decollare dalla piazzola del Rifugio Vandelli con a bordo una paziente, non riuscendo a individuare il pilota tra la folla”.
“Nei giorni scorsi avevamo già segnalato la pericolosa diffusione nei cieli estivi delle nostre montagne dei droni. Pericolosa per tutti i mezzi in volo quando non rispettosa delle norme vigenti”, si legge ancora nel post in riferimento all’appello fatto nella stessa bacheca il 26 luglio, nel quale si spiegava che “i droni stanno diventando un grande problema per i soccorsi aerei” perché “possono creare situazioni di elevato rischio nei cieli”.
L’ira di Luca Zaia
La denuncia del Cnsas è stata rilanciata proprio da Luca Zaia, adirato per quanto successo: “Quello che è accaduto è estremamente grave e assolutamente inaccettabile. Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.
Denunciando anche i numeri di operazioni di salvataggio chieste spesso da persone “illese ma bloccate in montagna per incapacità” o per perdita d’orientamento, il presidente del Veneto ha voluto sottolineare che “la montagna non è un parco divertimenti all’aperto, deve essere affrontata con più rispetto“.