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Dopo il Long Covid c'è il Long Raffreddore con tosse e altri sintomi: fino a quanto può durare, lo studio

Studi rivelano diverse similitudini tra Long-COVID e Long-Raffreddore, con i sintomi che persistono nel tempo, e le implicazioni per la salute

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

La pandemia di COVID-19 ha portato con sé non solo l’incubo della malattia nella forma più acuta, ma anche il cosiddetto “long-COVID”, la condizione in cui i sintomi persistono per periodi più o meno lunghi anche dopo che il virus è stato sconfitto. Questa prerogativa potrebbe non essere, però, un’esclusiva del coronavirus responsabile della pandemia. Uno studio della Queen Mary University di Londra, infatti rivela che un fenomeno simile, noto come “long-raffreddore,” può colpire anche dopo infezioni respiratorie acute che risultano negative al test COVID-19.

Cos’è il “long-raffreddore”

Il “long-raffreddore” si caratterizza per sintomi persistenti come tosse, mal di stomaco e diarrea, che possono comparire a distanza di oltre 4 settimane dall’infezione iniziale.

Questi risultati suggeriscono che, a seguito di infezioni respiratorie acute non correlate al COVID, come raffreddori comuni, influenza o polmonite, potrebbero verificarsi impatti a lungo termine sulla salute che finora non erano stati riconosciuti.


Fra i sintomi più comuni del long-raffreddore ci sono la tosse persistente e problemi gastrointestinali

I sintomi a lungo termine

Lo studio ha analizzato la prevalenza dei sintomi a lungo termine dopo episodi di COVID-19 rispetto ad altre infezioni respiratorie acute, prendendo in considerazione i dati di 10.171 adulti.

Tra i sintomi studiati, vi erano tosse eccessiva, disturbi del sonno, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, dolori muscolari o articolari, disturbi del gusto o dell’olfatto, diarrea, dolore addominale, cambiamenti nella voce, perdita di capelli, battito cardiaco accelerato insolito, svenimenti o vertigini, sudorazioni insolite, mancanza di respiro, ansia o depressione e affaticamento.

Cosa evidenzia lo studio

I risultati hanno rivelato che le persone con infezioni precedenti da SARS-CoV-2 o altre infezioni respiratorie acute non correlate al COVID erano entrambe più inclini a riportare sintomi a lungo termine rispetto a coloro senza infezioni segnalate.

In particolare, coloro che avevano contratto il COVID-19 erano più propensi a segnalare tutti i sintomi esaminati. Tuttavia, le persone con infezioni non COVID mostravano quasi gli stessi sintomi, con alcune eccezioni come i problemi di gusto o olfatto e la perdita di capelli.

Dopo il succedersi di numerose varianti, nel frattempo il virus del Covid-19 sembra aver raggiunto una diffusione importante con una nuova mutazione, HV.1, che potrebbe presto diventare predominante negli Stati Uniti.

I sintomi del long-raffreddore

I sintomi più comuni nei pazienti con “long-raffreddore” erano la tosse eccessiva e i disturbi gastrointestinali, come diarrea e dolori addominali, che persistevano in media per 11 settimane.

L’identificazione di sintomi persistenti a seguito di infezioni respiratorie acute apre nuovi interrogativi sulla gestione di queste condizioni. Tuttavia, al momento, non ci sono prove che questi “lunghi raffreddori” abbiano la stessa gravità e durata del long-COVID.

Fonte foto: iStock

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