Donna muore in ospedale a Palermo dopo essere rimasta 8 giorni su una barella del pronto soccorso: la denuncia
Una donna è morta dopo essere stata lasciata per 8 giorni su una barella dell'ospedale Ingrassia di Palermo
Una donna di 76 anni è morta dopo essere stata ricoverata all’ospedale Ingrassia di Palermo. La figlia dell’anziana ha sporto denuncia perché la 76enne sarebbe rimasta per 8 giorni su una barella nel pronto soccorso della struttura, senza che le fossero prestate le adeguate cure mediche. La polizia ha sequestrato le cartelle cliniche e disposto l’autopsia.
- Anziana muore dopo 8 giorni in barella in pronto soccorso
- La denuncia della figlia
- Le condizioni della vittima
Anziana muore dopo 8 giorni in barella in pronto soccorso
La figlia di un’anziana donna di 76 anni ha sporto denuncia per la morte della madre, avvenuta lo scorso 20 dicembre all’ospedale Ingrassia di Palermo, dove era ricoverata da 9 giorni.
I primi 8 giorni, stando alla denuncia, la donna sarebbe rimasta in barella nel pronto soccorso della struttura, venendo spostata nel reparto di medicina generale soltanto il 19 dicembre.
Secondo la figlia, la donna: “È stata tenuta al pronto soccorso senza che le fosse somministrata un’adeguata terapia antibiotica preventiva visto che si trattava di paziente fragile.”
La denuncia della figlia
La figlia della 76enne morta a Palermo ha sporto denuncia assistita da un avvocato, ritenendo che il trattamento riservato alla madre non fosse adeguato alle sue gravi condizioni mediche.
La polizia ha immediatamente sequestrato le cartelle cliniche della donna e disposto che sul suo corpo fosse eseguita un’autopsia, per la quale il cadavere è stato spostato all’istituto di medicina legale di Palermo.
La richiesta della figlia della vittima è un accertamento delle responsabilità del personale dell’ospedale che ha preso la decisione di tenere l’anziana donna su una barella in pronto soccorso per 8 giorni.
Le condizioni della vittima
La donna di 76 anni morta all’ospedale Ingrassia di Palermo era stata ricoverata per una grave inappetenza e una nausea persistente, un quadro che derivava da numerose condizioni cliniche che la rendevano un paziente a rischio.
Nelle parole della figlia, la donna era: “Cardiopatica, con cardiopatia ischemica, carcinoma mammario e diabete mellito di tipo II” e avrebbe sviluppato un’infezione ospedaliera a causa del fatto che non le sia stato somministrato un antibiotico in pronto soccorso.
Sempre secondo la denuncia sporta dalla figlia della vittima, i medici avrebbero ignorato gravi segni di infezione, tra cui l’assenza protratta di uno stimolo a urinare.