Donati gli organi della bimba morta per una sfida su TikTok
Gli organi della bambina morta per strangolamento, dopo una sfida social, saranno donati. Le Procure indagano per istigazione al suicidio
Gli organi della piccola di 10 anni morta a Palermo, dopo essersi strangolata per emulare una sfida estrema sul social Tik Tok, saranno donati per salvare altri bambini. Hanno deciso così i suoi genitori. Come riportato da ‘Il Messaggero’, la Procura dei minori e quella ordinaria hanno aperto due inchieste sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Sul corpo della bambina è stata disposta l’autopsia.
L’intervento di espianto è stato effettuato nella notte all’ospedale Di Cristina del capoluogo siciliano, col coordinamento dal Centro regionale trapianti Sicilia, dopo la dichiarazione di “morte cerebrale” della bimba.
Il fegato, un rene e il pancreas della bambina verranno consegnati all’ospedale Bambino Gesù di Roma, l’altro rene arriverà al Gaslini di Genova. Il cuore, donato dai genitori, non è stato ritenuto idoneo al trapianto che si sarebbe dovuto eseguire all’Ismett di Palermo. Lo riporta l’edizione locale di Repubblica.
La Procura di Palermo sta procedendo con una serie di verifiche sui social media usati dalla vittima negli ultimi minuti di vita. Secondo le prime ricostruzioni la piccola avrebbe partecipato a una sfida vista su Tik Tok, cosiddetta “hanging challenge”, secondo la quale vince chi riesce a resistere più a lungo con una corda al collo. La bambina si sarebbe legata la cintura dell’accappatoio alla gola, mentre era chiusa in bagno, fino a soffocare.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti: “Non possiamo impedire ai minori di utilizzare internet e i social, ma servono una maggiore sorveglianza da parte dei genitori e una vera educazione digitale”.
“Famiglia e scuola – sottolinea – devono vigilare, dare l’esempio”. “Niente smartphone in classe” ha detto a Tgcom24.
Anche il social network Tik Tok si è espresso sul caso: “Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro”.
“Siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini. Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, per questo motivo non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda.