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POLITICA ESTERA

Donald Trump si paragona ad Alexei Navalny e poi lo critica: "Avrebbe potuto stare lontano dalla Russia"

Donald Trump si paragona a Navalny e critica la scelta dell'oppositore di non essersi allontanato dalla Russia

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Donald Trump è intervenuto sulla morte di Alexei Navalny, arrivando persino a paragonarsi a lui, non prima però di aver criticato la sua scelta di non allontanarsi dalla Russia, dove è stato arrestato e poi è morto in circostanze nebulose.

Donald Trump e le frasi controverse su Alexei Navalny

“Navalny è una situazione molto triste, è stato una persona molto coraggiosa perché è tornato indietro. Avrebbe potuto stare lontano“, ha esordito il tycoon americano in un dibattito di Fox News in South Carolina.

“Probabilmente – ha aggiunto il candidato alla Casa Bianca – sarebbe stato molto meglio parlare dall’esterno del Paese invece di rientrare, perché la gente pensava che potesse succedere e così è successo. Ed è una cosa orribile“.

Trump ha sì parlato di “cosa orribile”, ma si è ben guardato di menzionare Putin o qualsivoglia presunta responsabilità attribuibile allo Zar per quel che riguarda il decesso dell’oppositore russo.

Trump si paragona a Navalny: “Anche io candidato principale e incriminato”

L’ex presidente Usa, in un comizio a Greenville, si è poi paragonato a Navalny, dipingendosi come un perseguitato politico: “Sta accadendo anche nel nostro Paese. Ci stiamo trasformando in un Paese comunista in molti sensi. Io sono il candidato principale e vengo incriminato”.

E ancora: “Sono stato incriminato quattro volte… tutto a causa del fatto che sono in politica, per cose ridicole”,

Times: “Navalny ucciso con la tecnica del “pugno unico”

Nelle scorse ore il Times ha lanciato una notizia che, se confermata, proverebbe che Navalny sarebbe stato barbaramente ucciso.

Secondo la prestigiosa testata, l’oppositore di Putin sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore, una tecnica degli agenti delle forze speciali dell’ex Kgb, dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore. Il Times ha citato Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net.

Secondo Osechkin, che a sua volta ha citato una fonte che lavora nella colonia penale artica dove Navalny è morto venerdì, i lividi trovati sul corpo dell’oppositore sono compatibili con la tecnica del “pugno unico”.

Fonte foto: ANSA

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