Donald Trump propone "un giorno di violenza" per sconfiggere il crimine: "Basterebbe un'ora", è polemica
Per risolvere il problema del crimine negli Usa, l'ex presidente Trump propone un giorno di violenza
“Un giorno molto violento”. La proposta di Donald Trump per risolvere la criminalità negli Stati Uniti causa polemiche nella campagna elettorale per le elezioni Usa.
- Le dichiarazioni di Trump sulla criminalità
- Il paragone social con il film The Purge
- Chi è Mike Kelly, che Trump vorrebbe a capo del “giorno molto violento”
Le dichiarazioni di Trump sulla criminalità
Durante un comizio elettorale a Erie, in Pennsylvania, il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha proposto una soluzione alla criminalità negli Stati Uniti che ha causato varie polemiche.
“Se avessimo un giorno molto violento, in cui comanda qualcuno di molto duro, come il Rappresentante Mike Kelly. Lui non direbbe ‘Prego derubate pure quel negozio’” ha detto Trump, in riferimento al problema del taccheggio, presente in molte città americane.
“Basterebbe un’ora. Un’ora davvero brutta e si spargerebbe la voce, e cose del genere non succederebbero più” ha concluso l’ex presidente degli Stati Uniti.
Il paragone social con il film The Purge
Immediatamente molti degli avversari politici di Trump hanno attaccato la retorica violenta del candidato repubblicano alla Casa Bianca, che nel suo discorso sembra proporre di dare l’autorizzazione alla polizia di usare violenza indiscriminata per un giorno.
Sui social nel frattempo, molti utenti hanno iniziato a paragonare questa proposta dell’ex presidente a una serie di film horror, The Purge.
Questi film sono ambientati in una versione distopica Stati Uniti in cui, una volta all’anno, per 24 ore, è concesso alle persone di commettere qualsiasi crimine, inclusi quelli violenti come l’omicidio.
Chi è Mike Kelly, che Trump vorrebbe a capo del “giorno molto violento”
Il Rappresentante Mike Kelly è un politico repubblicano che ha vinto il suo seggio per la prima volta nel 2019, sfruttando un’ondata di voti molto favorevoli ai Repubblicani.
Kelly fa parte del cosiddetto Tea Party. In origine un’organizzazione libertaria, verso la fine degli anni ’90 si è spostata molto a destra, influenzando la politica del Partito Repubblicano dalla prima vittoria di Barack Obama in poi.
Sulla pagina del sito del Congresso a lui dedicata, Kelly si dice “pro vita”, quindi contrario all’aborto, difensore del secondo emendamento che garantisce il diritto ad avere armi da fuoco negli Usa e un conservatore fiscale, opposto all’espansione del debito americano. Non ci sono invece proposte contro specifiche contro il crimine.