Donald Trump minaccia di distruggere l'Iran se interferirà nelle elezioni: "Deve esplodere in mille pezzi"
Donald Trump ha minacciato di distruggere le più grandi città dell'Iran se il governo di Teheran dovesse interferire con le elezioni
“L’Iran deve esplodere in mille pezzi“. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha minacciato pesanti ripercussioni su Teheran se la Repubblica Islamica dovesse interferire con le elezioni americane. Dall’attacco hacker agli attentati: i sospetti dell’ex presidente.
- Le minacce di Donald Trump contro l'Iran
- I tentativi di assassinio contro Trump
- L'attacco hacker e i dati offerti ai Democratici
Le minacce di Donald Trump contro l’Iran
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump ha minacciato l’Iran, dicendo che farebbe “Esplodere in mille pezzi” la Repubblica Islamica in caso dovesse interferire con le elezioni statunitensi.
“Come sapete ci sono stati due tentativi di assassinarmi e loro (l’Iran, ndr) potrebbero essere come no coinvolti” ha esordito l’ex presidente durante un evento in North Carolina, uno degli Stati che potrebbero inaspettatamente finire ai Democratici nelle elezioni di novembre.
Sostenitori di Trump dopo l’attentato di luglio
“Se fossi il presidente, informerei il Paese che ci minaccia, in questo caso l’Iran, che se facesse qualsiasi cosa per far del male a un ex presidente, faremmo esplodere in mille pezzi tutte le sue più grandi città” ha poi concluso Trump.
I tentativi di assassinio contro Trump
Ci sono effettivamente stati due tentativi di assassinio contro Donald Trump dall’inizio della campagna elettorale. Il primo, avvenuto il 13 luglio, quando un ragazzo poi ucciso dagli agenti del Secret Service, ha sparato durante un comizio colpendo il Tycoon di striscio a un orecchio.
Il secondo risale al 15 settembre, quando un uomo di 58 anni, Ryan Wesley Routh, si è avvicinato al campo da golf dove l’ex presidente stava giocando, armato di fucile. L’uomo è stato arrestato prima di poter sparare.
In entrambi i casi nessuna forza di polizia o ufficio di investigazione ha mai riscontrato indizi che gli attentatori fossero in qualche modo legati all’Iran. La campagna elettorale di Trump ha però comunicato che le agenzie di intelligence americane avrebbero avvertito il suo staff di possibili “gravi minacce” alla sua vita da parte dell’Iran.
Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Associated Press, i servizi segreti americani avrebbero incontrato i membri dello staff di Trump su loro stessa richiesta, ma non sarebbero emerse nuove minacce all’ex presidente. Alcune delle informazioni presentate dalla campagna elettorale repubblicana sarebbero vecchie di anni.
L’attacco hacker e i dati offerti ai Democratici
Le intromissioni dell’Iran nelle elezioni americane non sono però completamente inventate. La Repubblica Islamica è opposta alla vittoria di Donald Trump, per il sostegno molto ampio che il candidato repubblicano è disposto a dare a Israele, nemico regionale di Teheran.
Per questa ragione, stando a quanto riportato dal New York Times, l’Iran sta portando avanti una campagna di disinformazione sui social che mira a screditare Trump. Si sta quindi al contempo scontrando con la campagna portata avanti dalla Russia, che punta invece a sostenere il candidato repubblicano.
Secondo l’FBI inoltre, alcuni hacker iraniani avrebbero sottratto dati sensibili alla campagna elettorale di Donald Trump a luglio, per poi proporli allo staff di Joe Biden. I Democratici non avrebbero però mai risposto a queste offerte.