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Elezioni Usa: sondaggi, contestazioni e attacco feroce di Trump a Harris. La frase sulla Terza guerra mondiale

Elezioni Usa, testa a testa Trump-Kamala Harris: attacchi incrociati, sondaggi e contestazioni

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Il giorno delle elezioni Usa è giunto. Chi guiderà l’America nei prossimi quattro anni? Kamala Harris o Donald Trump? Tutti i sondaggi dicono che ci sarà un testa a testa serratissimo, seppur sarebbe leggermente avanti il tycoon. La campagna elettorale, anche nelle ultime ore, è stata feroce, soprattutto per quel che riguarda il candidato repubblicano che ancora una volta si è avventurato in dichiarazioni controverse.

Elezioni Usa, Trump prima del voto: “Kamala Harris invaderà il Medio Oriente”

Kamala Harris “invaderà il Medio Oriente“, ha dichiarato Trump facendo un ultimo appello agli elettori arabi e musulmani. Esternazioni che hanno il fine di cercare il loro sostegno per vincere nello stato in bilico del Michigan.

“Stiamo costruendo la più grande e ampia coalizione nella storia politica americana. Ciò include numeri record di elettori arabi e musulmani nel Michigan che vogliono la pace”, ha scritto il tycoon su X. “Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, faranno uccidere milioni di musulmani e inizieranno la Terza guerra mondiale“.

Kamala Harris Donald Trump voto comboFonte foto: ANSA
Kamala Harris e Donald Trump

Come al solito Trump ha esagerato visto che la candida  democratica non ha mai detto di avere l’obbiettivo di far precipitare ulteriormente la situazione mediorientale.

Trump, in un comizio in Pennsylvania, ha anche scandito che Harris dovrebbe salire sul ring con Mike Tyson. “Mettete Mike sul ring con Kamala. Sarà interessante”.

Il tycoon ha anche sostenuto che se sarà eletto imporrà dazi al Messico a meno che il governo messicano non agisca per fermare il flusso di fentanyl verso gli Stati Uniti.. “Fermiamo immediatamente l’ingresso di droga attraverso il nostro confine,” ha affermato.

Minacce anche alla Cina: “Avranno un dazio del 25% su qualunque cosa proveranno a vendere negli Stati Uniti finché non smetteranno di far entrare droghe”.

Kamala Harris: “Tempo per una nuova generazione di leadership”

Toni meno battaglieri per Kamala Harris. “Come ci ha ricordato il grande deputato John Lewis, la democrazia non è uno Stato, è un atto. Ora è il momento di agire. E insieme vinceremo”, ha scritto sui social la candidata democratica.

“La corsa non è ancora finita”, ha poi dichiarato durante un comizio in Pennsylvania a Pittsburgh. Quindi ha aggiunto: “Pittsburgh, ci siamo. Domani è il giorno delle elezioni. Domani è il giorno delle elezioni e lo slancio è dalla nostra parte. La nostra campagna ha attinto alle ambizioni, alle aspirazioni e ai sogni del popolo americano e sappiamo che è tempo per una nuova generazione di leadership in America”.

Epstein su Trump: “Gli piace fare sesso con le mogli degli amici”

“L’unica cosa che mi piace davvero fare è sc***re le mogli dei miei migliori amici; è semplicemente la cosa più bella”. Lo avrebbe confessato Donald Trump a Jeffrey Epstein secondo le registrazioni di un’intervista data nel 2017 dal finanziere morto suicida in carcere nel 2019 dopo essere stato condannato per traffico sessuale, violenze e altri atti orribili perpetrati negli anni.

Gli audio sono stati pubblicati nell’ambito della serie di podcast ‘Fire and Fury’ da Michael Wolff, autore di tre libri sul primo mandato di Trump e sulla sua candidatura al secondo nel 2020, e da James Truman, ex giornalista di New Musical Express.

Già contestati 4.000 voti dall’estero in Pennsylvania

I voti di oltre 4.000 persone residenti all’estero sono stati contestati in 14 contee dello stato in bilico della Pennsylvania. Lo rende noto il Guardian. La legge della Pennsylvania richiede che qualcuno sia residente nello stato per votare. Ma le contestazioni non sono valide, fa sapere l’American Civil Liberties Union (Aclu), perché la legge federale permette ai cittadini americani di votare alle elezioni federali nell’ultimo luogo negli Stati Uniti in cui hanno vissuto se vivono all’estero e non sono sicuri di poter tornare nel Paese.

L’Aclu, attraverso i suoi avvocati, chiede di respingere tali contestazioni. Non è facile identificare tutti gli autori delle contestazioni, ma alcuni sembrano riconducibili all’orbita del mondo cospirazionista Maga. Lo scorso settembre Donald Trump aveva detto che i voti dall’estero erano da considerare fraudolenti. I giudici hanno respinto ricorsi analoghi in Carolina del Nord e in Michigan.

Chi vincerà le elezioni? Cosa dicono i sondaggi

Per le medie dei sondaggi, Trump sarebbe in leggero vantaggio. Non avrebbe però la certezza di trionfare. Tutti i sondaggisti sono infatti cauti e spiegano che non si possono fare previsioni ‘blindate’ in quanto si è sempre all’interno del margine di errore. Altrimenti detto basterebbe una piccola oscillazione statistica per ribaltare l’esito a favore di una parte o di un’altra.

La Pennsylvania, ritenuta da tutti in bilico, con i suoi 19 voti elettorali indirizzerebbe la corsa. Il sito FiveThirtyEight sostiene che Trump sia avanti di pochissimo, ma che potrebbe uscire dalle urne qualsiasi esito.

Sempre secondo le rilevazioni relative alla media dei sondaggi del sito FiveThirthyEight, Harris è avanti di 0,8 punti in Michigan e di 0,6 in Wisconsin. Trump sarebbe favorito in Arizona, dove ora ha un margine del 2,5%. Sarebbe avanti anche di 1,5 punti in Georgia e North Carolina. Inoltre avrebbe un vantaggio di 0,9 punti in Nevada e di 0,3% in Pennsylvania.

Quando chiudono i seggi

Quando si saprà chi ha vinto? Nei sette Stati in bilico, i cittadini americani finiranno di votare fra le 7 e le 10 di sera, ossia fra l’1 e le 4 del mattino italiano. I primi dati  saranno diramati dalla Georgia all’1 italiana, poi dalla North Carolina all’1.30. Alle 2 di notte i seggi chiudono in Pennsylvania e molte zone del Michigan; alle 3 in Wisconsin, in Arizona e nella parte settentrionale del Michigan; alle 4 in Nevada.

kamala-harris-donald-trump-elezioni-usa-voto Fonte foto: ANSA
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