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Dmytro Kuleba e lo scontro con Marco Travaglio sulla guerra: risposta del ministro degli Esteri dell'Ucraina

Intervenuto a Otto e mezzo, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha risposto alle affermazioni di Marco Travaglio riguardo la guerra in corso

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Botta e risposta tra il giornalista Marco Travaglio e il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, durante una puntata di Otto e mezzo. Tra i vari temi affrontati, anche quello dei negoziati, che per Kuleba saranno possibili solo quando la Russia si sarà ritirata dai territori ucraini.

Travaglio e Kuleba a Otto e mezzo

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è intervenuto nella puntata di Otto e mezzo andata in onda nella serata di giovedì 29 giugno su La7.

Nella trasmissione condotta da Lilli Gruber, oltre al ministro ucraino, erano presenti anche il direttore di Limes, Carlo Caracciolo, e il direttore de il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, il quale ha avuto un lungo dialogo con Kuleba sul tema della guerra in Ucraina e sulle possibilità di aprire dei negoziati.

Lilli Gruber, conduttrice di Otto e mezzo, programma del quale è al timone dal 2008, che nella puntata del 29 giugno ha avuto come ospiti Marco Travaglio e il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba

“Non so quanto durerà ancora la guerra. Non sono un profeta e non posso fare pronostici. Lavoro ogni giorno per far sì che il conflitto finisca quanto prima” ha detto Kuleba, che si è sentito poi in dovere di rettificare alcune delle affermazioni di Marco Travaglio.

I negoziati per la pace

“La parola negoziato non le è estranea – ha detto il giornalista e direttore del Fatto Quotidiano non pensate di dovervi pentire di non aver ottenuto il cessato il fuoco in tempo?”. Una domanda posta ripensando ai diversi tentativi che sono stati fatti, a partire da febbraio del 2022, di aprire un tavolo di dialogo tra i due Paesi.

In aggiunta, Travaglio ha citato il generale Mark Milley, capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti, secondo il quale ci sono scarse possibilità che l’Ucraina riesca a recuperare i territori occupati dalla Russia, suggerendo che l’attuale situazione sembrerebbe propizia per dei negoziati.

A questa domanda, Kuleba ha risposta con una metafora sportiva, a tratti ironica, prendendo come esempio una ipotetica finale di Champions con una squadra italiana: “Se inizia la partita con l’idea che alla fine si perderà, lei non vincerà mai. E io le assicuro che funziona così anche in guerra. Noi siamo disposti a negoziare con la Russia una volta che si ritirerà dal territorio ucraino. Succederà. Vinceremo”.

La replica di Travaglio

“La sua metafora calcistica sarebbe perfetta se la partita stesse per incominciare” ha replicato Travaglio, che seguendo l’esempio di Kuleba si è mantenuto sul discorso calcistico, suggerendo che al momento l’Ucraina è come una squadra “che ha preso 5 goal”, ovvero l’occupazione della Crimea e di altre quattro regioni.

Ma Kuleba, rievocando un incontro calcistico che molti in Italia ricorderanno, ha accostato lo scenario descritto da Travaglio alla finale di Champions del 2005, quella tra Liverpool e Milan: “C’era Shevchenko, il più bravo calciatore ucraino. Dopo il primo tempo, il Milan, che dominava in lungo e in largo sul terreno di gioco, vinceva 3 a 0. Sono sicuro che io non debba ricordarle come sia finita la partita”.

E riguardo ai commenti dei generali americani, che davano già per spacciata l’Ucraina pochi giorni dopo l’inizio dell’offensiva russa, Kuleba ha chiarito che essere scettici è il loro lavoro, mentre “il mio è vincere”.

Fonte foto: ANSA/IPA

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