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Alessandro Orsini e la frase su Putin a Cartabianca dopo la rivolta della Wagner: la previsione sull'Ucraina

Secondo il professor Alessandro Orsini, il presidente russo Vladimir Putin esce rafforzato dalla ribellione armata organizzata da Prigozhin

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Secondo l’analisi del professor Alessandro Orsini, il presidente russo Vladimir Putin uscirebbe rafforzato politicamente dalla ribellione armata della compagnia privata Wagner di sabato 24 giugno, con i mercenari che hanno marciato verso Mosca prima di fermarsi a 200 km dalla capitale.

L’analisi del docente

“Putin esce enormemente rafforzato. Ha fatto un test, nessuno ha cercato di assassinarlo, nessuno ha cercato di rovesciarlo, l’esercito si è compattato attorno al presidente” ha dichiarato il docente di sociologia del terrorismo internazionale, a “Cartabianca”, la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer in onda su Rai3.

Secondo il docente, le cui posizioni sulla guerra in Ucraina hanno fatto discutere, “Putin ha gestito la situazione con una leadership autorevolissima. Ora possono esserci conseguenze tragiche sulla guerra”.

Cosa ha detto il professore a “Cartabianca”

Orsini ha dunque sottolineato che Putin esce rafforzato “enormemente” dalla vicenda legata alla protesta della Wagner di Evgeny Prigozhin, riporta l’agenzia Adnkronos.

“I russi, secondo la narrazione occidentale, avrebbero dovuto scendere in piazza. Non è successo. Prigozhin ha offerto ai russi un’opportunità unica di rovesciare Putin e nessuno è sceso in piazza. Questo può essere considerato un test della fiducia di cui gode Putin tra la popolazione e tra i vertici dello stato” ha affermato.

Prigozhin? “Completamente inaffidabile”

Il professore ha sottolineato che l’ex cuoco di Putin, Evgeny Prigozhin, è un personaggio “completamente inaffidabile” e quello che afferma sulla Russia e sull’insurrezione “lo dice per salvarsi la vita”.

putinFonte foto: ANSA

Secondo Alessandro Orsini Vladimir Putin esce rafforzato dalla recente crisi

“La sua ricostruzione dei fatti è che non avesse intenzione di realizzare un golpe militare. Da studioso non ho informazioni sufficienti. Sono incline a ritenere che Prigozhin abbia realizzato di essere rimasto completamente isolato, Putin aveva attorno a sé la classe dirigente compatta, nessuno ha cercato di assassinarlo”.

Anche l’esercito, ha rimarcato Alessandro Orsini, “è rimasto compatto accanto a Putin”. Il grande conflitto, ha spiegato, non era tra Prigozhin e Putin ma tra Prigozhin e il ministro della Difesa, Shoigu”.

Cosa succederà al capo della Wagner? “Non credo convenga a Putin assassinarlo ora, magari lo farà più avanti” ha poi aggiunto il docente.

Alessandro Orsini Fonte foto: ANSA
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