Dj morta: perché è importante l'autopsia e l'appello del pm
Non si fermano ricerche del piccolo Gioele. In giornata ci sarà l'autopsia su Viviana. Intanto il pm lancia l'appello: "Chi ha visto, parli con noi"
Potrebbe slittare di alcune ore o anche al pomeriggio l’autopsia disposta dalla Procura di Patti sulla salma della dj Viviana Parisi, il cui corpo è stato trovato tre giorni fa nelle campagne di Caronia dopo cinque giorni dalla scomparsa. Con lei, come riferisce l’Ansa, si pensa che ci fosse suo figlio Gioele di quattro anni, che al momento non è stato ancora rintracciato. Il procuratore Angelo Cavallo, che coordina le indagini della squadra mobile della Questura di Messina, nell’ambito dell’inchiesta aperta sul caso ha nominato come periti di parte il medico legale Elvira Spagnolo e un entomologo forense, non siciliano, che è un esperto dei cicli vitali degli insetti che, sviluppandosi sui resti umani in decomposizione, sono utilizzabili per capire data e cause della morte.
L’esame avverrà nell’obitorio dell’ospedale Papardo di Messina e chiarirà le cause del decesso e quando è avvenuto. Non si arrestano nel frattempo le ricerche sul piccolo Gioele. Nelle battute sono impegnanti volontari, protezione civile, vigili del fuoco e forze dell’ordine.
“Chiunque abbia visto qualcosa utile alle indagini parli”, ha detto il procuratore di Patti. L’appello ha in particolare due destinatari cioè le persone che hanno riferito a gente sul posto di avere visto una donna con un bambino scavalcare il guard rail.
“Hanno fatto un’opera meritoria a fermarsi, per vedere se qualcuno avesse bisogno di essere soccorso – ha spiegato Cavallo – adesso parlino con noi perché non sappiamo chi sono. E’ strano che nonostante il clamore mediatico non si siano ancora presentati o non ci abbiano contattati”.
“Questa testimonianza è importante – ha aggiunto il procuratore – per chiarire una volta per tutte se Gioele era con la madre o no”
A oggi il decesso di Viviana Parisi e la scomparsa di suo figlio restano un mistero ancora tutto da decifrare. La speranza è che l’autopsia possa fornire qualche risposta in più alle mille domande che attualmente rimangono del tutto inevase.
Nel frattempo la Procura ha aperto un’inchiesta per i seguenti reati: omicidio volontario e sequestro di persona. Un tecnicismo che consente di avere maggiore margine di manovra nelle indagini. Tant’è che al momento non ci sono indagati, perché il fascicolo è a carico di ignoti.
Per la Procura di Patti, infatti, tutte le piste sono aperte e non ci sono al momento ipotesi privilegiate. Un contributo alle indagini, come sopra detto, potrà arrivare anche dall’autopsia che sarà eseguita nel primo pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale Papardo di Messina.
Ma anche dalle testimonianze di familiari, amici, conoscenti che sono stati sentiti e saranno riascoltati dalla squadra mobile che indaga. Purtroppo le telecamere visionate al momento non hanno ripreso mamma e figlio a Sant’Agata di Militello in un posto preciso, ma si continuano ad acquisire altre registrazioni.
Sulle ricerche a Caronia ambienti giudiziari ritengono “ingenerose le dichiarazioni dei familiari” su presunti ritardi o inattività, poiché, sottolineano, “sono state avviate da subito, ma viste le condizioni del terreno, la boscaglia fitta e la presenza di animali è stata complicata l’ispezione anche se avvenuta con i droni o con i cani”. Secondo i soccorritori il terreno è stato diviso in zone quindi solo casualità non è stata trovata subito.