Matteo Salvini al processo Open Arms attende la sentenza: giudici in camera di consiglio, cosa rischia
Matteo Salvini attende la sentenza del processo Open Arms: cosa rischia il leader della Lega, all'epoca dei fatti vicepremier e ministro dell'Interno
Venerdì 20 dicembre Matteo Salvini, imputato nel processo Open Arms per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, ascolterà la sentenza dei giudici del Tribunale di Palermo. L’accusa riguarda il caso dell’agosto 2019, quando l’allora ministro dell’Interno, impedì lo sbarco in Italia di 147 migranti per 19 giorni. La Procura ha chiesto 6 anni di carcere e un milione di euro di multa. I giudici sono in camera di consiglio, la sentenza dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio.
La diretta
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Matteo Salvini a pranzo coi dirigenti della Lega
Matteo Salvini è andato a pranzo in un noto locale del salotto di Palermo con alcuni dirigenti della Lega, tra cui il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il sul vice Claudio Durigon, il parlamentare Alessandro Morelli, il commissario della Lega in Sicilia Nino Germanà e la consigliera comunale Sabrina Figuccia.
Diffuso anche il menù:
- anelletti al forno con carne tritata
- panelle
- crocchette
- sfincione
- vino rosso
- dolci alla ricotta
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Il messaggio di Francesca Verdini a Matteo Salvini
Francesca Verdini ha scelto Instagram per manifestare la sua vicinanza al fidanzato Matteo Salvini: “Non potrei essere più orgogliosa e grata. Tieni duro, amore mio. Sono al tuo fianco. Sei la persona più buona e coraggiosa che io abbia mai incontrato. Sei leale al punto da essere sempre pronto a rimetterci, perché non te ne frega niente di rimetterci”. E poi: “Nonostante il prezzo dei tuoi sacrifici, sei sempre disposto a vedere il buono di tutti. Mi rendi ogni giorno migliore, o comunque, mi fai sperare di poterlo essere”, recita un altro messaggio sui social.
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Matteo Salvini lascia l'aula bunker con Francesca Verdini
Il vicepremier Matteo Salvini ha lasciato l’aula bunker insieme alla fidanzata, Francesca Verdini. Il ministro tornerà per le 18, l’orario di massima indicato dal Presidente del collegio Roberto Murgia per la lettura della sentenza. Nel frattempo, il leader della Lega – riferisce l’Ansa – avrebbe espresso ai suoi il desiderio di fare un giro a Palermo per gli acquisiti natalizi.
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Il ministro Foti blinda Salvini
Il ministro per gli affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti, citato dall’Ansa ha dichiarato che si augura che Matteo Salvini vada avanti con qualsiasi sentenza. “Io spererei che lo assolvano, i giudizi si accettano come vengono”. A chi gli ha chiesto se la politica non chieda passi indietro, ha risposto: “No”.
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A che ora dovrebbe arrivare la sentenza
Il Tribunale di Palermo ha riferito che la sentenza del processo Open Arms arriverà “non prima delle ore 18“.
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Chi sono le parti civili che hanno chiesto 1 milione di euro a Matteo Salvini
Al processo si sono costituiti parte civile alcuni dei profughi trattenuti a bordo della nave Open Arms, ma anche associazioni come Legambiente, Arci, AccoglieRete, Giuristi Democratici, Ciss, Mediterranea Saving Humans, Cittadinanza Attiva.
E ancora:
- Oscar Camps, fondatore di Open Arms presente in aula
- Reig Creus, comandante della nave
- Anna Isabel Montes: capo missione
- il Comune di Barcellona
- Emergency
- Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione)
I legali delle parti civili hanno chiesto a Salvini, in tutto, il pagamento di 1 milione di euro a titolo di risarcimento del danno.
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Giudici entrati in Camera di Consiglio: si attende la sentenza
I giudici, dopo la replica dell’accusa e la controreplica della difesa, si sono ritirati in camera di consiglio: la sentenza è prevista entro oggi.
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La controreplica di Buongiorno
Dopo la pausa ha preso la parola l’avvocata Giulia Buongorno, che difende Salvini: “Ascoltando il pm mi viene in mente l’illuminazione delle tessere dei mosaici del duomo di Monreale. Una splendida illuminazione che valorizza le singole tessere. Attenzione però che se si illumina la singola tessera si perde il quadro generale. Ci sono errori del pm sulle modalità di sbarco dei minori e sulla redistribuzione europea dei migranti. In questo caso la procedura si perfeziona fino a quando non c’è accordo sulle quote per ogni singolo Stato”. Ai migranti, infine, secondo la difesa di Salvini, furono assicurati cibo e riparo durante tutta la loro permanenza sulla Open Arms.
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Il ministro Valditara si avvicina a Salvini
Il ministro all’Istruzione, Giuseppe Valditara, nel corso di una breve pausa dell’udienza concessa su richiesta della Difesa, si è avvicinato a Salvini per salutarlo.
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Le repliche dei pm, Marzia Sabella contro Salvini
Le repliche della Procura all’arringa di Giulia Bongiorno (datata 18 ottobre) sono state affidate alla pm Marzia Sabella: “La difesa di Matteo Salvini ha fornito nella memoria depositata una lettura non in linea con le risultanze probatorie. Si sostiene che l’autorizzazione allo sbarco dei minori non competeva al ministro ma alla prefettura, viene desunto da due esami testimoniali. Peccato che lo stesso prefetto di Agrigento di allora, Caputo, ha dichiarato in aula che l’autorizzazione allo sbarco provenisse dal ministro. Peccato che è lo stesso imputato a sostenere la competenza sui minori. I minori non erano più alla frontiera ma in acque nazionali, quindi avevano diritto a sbarcare. Inoltre, si omette di dire che il Tribunale di Catania ha trattato la questione dei tempi dello sbarco dei minori e non del diritto”.
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Salvini scherza coi giornalisti: "Questo è sequestro di persona"
Arrivato in carcere a Palermo, Matteo Salvini ha dichiarato: “C’è l’arcobaleno? Buon segno”.Poi, provando a raggiungere l’aula circondato da decine di giornalisti e operatori tv, scherzando ha detto: “Questo è sequestro di persona…”, con il chiaro riferimento al campo di imputazione nei suoi confronti.
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Il ministro Valditara in aula bunker
Nell’aula bunker di Palermo c’è anche Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione: “Sono amico di Matteo Salvini, sono qui per dargli la mia vicinanza e la mia solidarietà in questo momento”, ha dichiarato all’Ansa.
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Salvini prima della sentenza: "Rifarei tutto"
Salvini, accompagnato dalla scorta, ha parlato prima dell’udienza che culminerà con la sentenza: “Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto, ho mantenuto le promesse fatte, ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto ed entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro”.
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In aula anche il fondatore di Open Arms
In aula anche Oscar Camps, il fondatore della ong spagnola Open Arms.
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Salvini arriva insieme all'avvocata Giulia Bongiorno
Matteo Salvini fa il suo ingresso nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo insieme alla sua avvocata, Giulia Bongiorno.
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Attesa per Matteo Salvini
Matteo Salvini non si è ancora visto nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, gremita di giornalisti. L’inizio dell’udienza è previsto alle 9:30.
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Il video di Salvini la sera prima del processo
Matteo Salvini è arrivato a Palermo la sera prima della sentenza, quindi giovedì 19 dicembre. Immediata la diretta social in cui ha dichiarato che, in caso di condanna, ricorrerà in appello “perché la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me, ma al Paese”.
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Il programma della mattinata: prima le repliche, poi la camera di consiglio
Ma cosa succederà oggi nell’aula bunker di Palermo? Ecco il programma, con l’inizio dell’udienza previsto alle ore 9:30:
- repliche dei pm, quindi dell’accusa, che hanno chiesto una condanna a 6 anni di carcere. La prassi prevede infatti la possibilità di rispondere all’arringa difensiva pronunciata dall’avvocata di Salvini, Giulia Bongiorno, lo scorso 18 ottobre. La procuratrice Marzia Sabella, che rappresenta l’accusa con Geri Ferrara e Giorgia Righi, spiegherà perché il leader della Lega dovrebbe essere condannato, dato che la tesi della Procura è che non si possa “invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare”
- dopodiché i giudici si riuniranno in camera di consiglio per prendere la decisione
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Le tappe della vicenda Open Arms
Le tappe della vicenda:
- 1 agosto 2019: 124 migranti vengono soccorsi nelle acque Sar libiche dalla ong spagnola Open Arms. Dopo il salvataggio, l’equipaggio chiede l’assegnazione di un porto sicuro all’Italia e a Malta, ricevendo come risposta il divieto di ingresso in acque italiane dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini che si muove in accordo con i colleghi 5Stelle della Difesa e dei Trasporti, Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli. Inizia il braccio di ferro con Open Arms: due migranti e un loro familiare vengono sbarcati per motivi di salute. Sulla nave restano in 121
- 9 agosto 2019: gli avvocati della ong fanno ricorso al Tribunale dei minori chiedendo lo sbarco dei migranti non ancora maggiorenni e presentano la prima denuncia. Poche ore dopo soccorrono un altro gruppo di persone su un legno in avaria: stavolta sono in 39
- 12 agosto 2019: il Tribunale di Palermo ordina lo sbarco dei minori
- 14 agosto 2019: la nave naviga verso Lampedusa e continua a chiedere a Malta e all’Italia l’assegnazione del porto sicuro. Contro il reiterato no del Viminale la ong ricorre al Tar del Lazio. Il presidente del collegio alla vigilia di Ferragosto sospende il divieto di ingresso
- 16 agosto 2019: Open Arms presenta un esposto alla Procura di Agrigento sostenendo che, a dispetto della decisione del Tar, Salvini continua a negare l’ingresso nelle acque italiane. Nel frattempo la situazione a bordo è ingestibile: i migranti, in condizioni igienico-sanitarie precarie da ben 18 giorni, sono allo stremo. Alcuni, vedendo le coste italiane, si tuffano in mare e provano a raggiungere Lampedusa a nuoto
- 20 agosto 2019: tensione altissima, l’allora procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio sale sulla nave per accertare le condizioni fisiche e psichiche dei migranti. Parla di “situazione esplosiva” e sequestra la nave superando lo stallo. A bordo, degli iniziali 164 soccorsi in acque Sar libiche, dopo i trasferimenti per motivi medici, sono rimasti in 88
La Procura di Agrigento avvia accertamenti e alla fine delle indagini iscrive Matteo Salvini nel registro degli indagati per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio in concorso con il suo capo di Gabinetto Matteo Piantedosi. Per competenza le carte vengono trasmesse ai pm di Palermo, che poi formula l’imputazione per Salvini mentre archivia per Piantedosi.
- 1 febbraio 2020: vengono inviati al Senato gli atti con la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini
- 30 luglio 2020: il Senato vota a favore dell’autorizzazione a procedere verso il leader della Lega
- 17 aprile 2021: il gup Lorenzo Jannelli dispone il rinvio a giudizio per Matteo Salvini
- 15 settembre 2021: comincia il processo che durerà più di tre anni, con 24 udienze e diversi testimoni tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro Luigi Di Maio e quello attuale Matteo Piantedosi
- 14 settembre 2024: la Procura di Palermo chiede una pena di 6 anni nei confronti di Salvini per “l’intenzionale e consapevole spregio delle regole e diniego consapevole e volontario verso la libertà personale di 147 persone“, sostengono i pm Gery Ferrara, Giorgia Righi e l’aggiunta Marzia Sabella
“Ho solo difeso la nazione”, si difende Matteo Salvini, che ora aspetta la sentenza.
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- Minacce ai tre pm che hanno chiesto la condanna per Salvini
- La pm Giorgia Righi sotto scorta
- Perché le parti civili nel processo Open Arms vogliono un milione di euro come risarcimento da Salvini
- L’arringa di Giulia Bongiorno, avvocata di Matteo Salvini
- La previsione di Danilo Toninelli sulla sentenza