Che differenza c'è tra Coronavirus e influenza: lo spiega Burioni
Il virologo ha spiegato la differenza tra un'influenza e il coronavirus, oltre alle conseguenze che quest'ultimo può avere se non fermato
Roberto Burioni, ospite da Fabio Fazio a ‘Che Tempo Che Fa’ (Rai Due), ha spiegato che cosa differenzia il coronavirus da una normale influenza o da un’altra forma virale infettiva già nota. Queste le sue parole: “La differenza del Coronavirus con un virus normale è questa: questo virus è completamente nuovo, mentre il virus influenzale invece è una variante di quello dell’anno precedente, quindi ognuno ha un certo grado di immunità“.
“Questo virus – ha proseguito il virologo – è nuovo, quindi nessuno ha anticorpi, non abbiamo medicine o vaccini. Inoltre questo virus ha la tendenza a scendere più in profondità del nostro apparato respiratorio, quindi va a toccare quella parte delicatissima dei nostri polmoni che ossigena i nostri corpi”.
“Per questo – ha detto sempre Burioni – la malattia può essere così grave. Questa è una malattia che nel 10% dei casi almeno provochi un ricovero, il 4/5% dei casi manda in terapia intensiva, mentre nell’1% dei casi il paziente non ce la fa”.
“Un’epidemia come questa può non finire mai: il virus può incominciare a trasmettersi nella popolazione e piano piano diventare più buono – ha puntualizzato il medico – Ci sono da dire due cose: possiamo sperare che il virus circoli di meno con l’arrivo della bella stagione e che con il tempo diventi più buono”.
“Ci sono stati altri coronavirus nella storia dell’uomo con il tempo diventati virus e raffreddori. Se prendessimo tutti questo virus sarebbe una tragedia. Dobbiamo fare l’impossibile per interrompere il contagio”, ha detto Burioni.
Nel corso della trasmissione, Burioni ha anche dichiarato: “In questo momento c’è un possibile contagio: senza panico, senza paura, senza comportamenti insensati, come svuotare i supermercati, dobbiamo far sì che questo contagio diminuisca. Questi provvedimenti vanno in questa direzione. Alcuni che sembrano esagerati, come la chiusura delle scuole, sono sacrosanti, purtroppo”.
Il virologo afferma di aver particolarmente apprezzato l’operato di Attilio Fontana, il governatore lombardo: “Sono sincero, mia figlia non l’avrei mandata a scuola. Sono molto contento che il presidente Fontana abbia preso questa decisione. I bambini non sono particolarmente a rischio, si ammalano ma in modo lieve, ma questa è un’arma a doppio taglio, vanno in una scuola malata e poi contagiano altri bambini”.
Burioni, nelle scorse ore, si è trovato in disaccordo su alcuni punti rispetto alla collega virologa Maria Rita Gismondo. La dottoressa, attualmente impegnata all’ospedale Sacco, ha invitato a non creare più allarmismo di quel che già c’è, facendo notare come l’influenza, a oggi, provochi più decessi del coronavirus.