Diana Pifferi, l'autopsia sul corpo della bimba morta a Milano: cos'è emerso e cosa rischia ora la madre
Sono stati resi noti i primi risultati dell'autopsia sul corpo della piccola Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi trovata morta in casa a Milano
Sono stati resi noti i primi risultati dell’esame autoptico sul corpo della piccola Diana Pifferi, la bimba di 18 mesi morta in un appartamento a Milano dopo essere stata lasciata da sola dalla madre per sei giorni. E si è concretizzato il peggiore degli scenari.
- I primi risultati dell'autopsia sul corpo di Diana Pifferi
- Cosa rischia Alessia Pifferi
- Alessia Pifferi in isolamento in carcere
I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Diana Pifferi
Secondo quanto riporta l’Ansa, la piccola di diciotto mesi è morta di stenti, dal momento che non è emersa alcuna causa evidente di morte.
Occorreranno tuttavia ulteriori accertamenti, hanno fatto sapere i medici, per stabilire con più precisione cosa abbia provocato il decesso della bimba. Ciò su cui si concentreranno le prossime analisi è il latte rimasto nel biberon della piccola, per accertare che vi fossero contenute delle benzodiazepine o meno.
In casa, accanto al biberon, è stata infatti trovata una boccetta di farmaco tranquillante, che si sospetta essere stato somministrato alla piccola dalla madre per evitare che piangesse e allertasse i vicini.
Secondo i primi esami, la bimba sarebbe morta almeno 24 ore prima che la madre facesse ritorno nell’appartamento, scoprendone quindi il decesso.
Cosa rischia Alessia Pifferi
Stando agli elementi raccolti finora dalla Procura, però, il quadro probatorio risulta inconfutabile: nei prossimi mesi si arriverà probabilmente alla richiesta di processo con rito immediato per omicidio volontario pluriaggravato a carico di Alessia Pifferi, la madre 36enne di Diana.
A peggiorare ancora di più la situazione della donna potrebbe essere proprio l’eventuale presenza di tranquillanti nel latte della piccola, perché in questo caso si andrebbe a definire un’accusa ancora più grave: all’omicidio volontario si potrebbe associare il “dolo pieno” e la premeditazione.
Per i reati ipotizzati, la pena può arrivare addirittura all’ergastolo. L’iter processuale potrebbe richiedere anche una consulenza psichiatrica o una perizia sulla capacità di intendere e di volere della donna.
Alessia Pifferi in isolamento in carcere
Al momento, Alessia Pifferi (chi è) si trova in isolamento nel carcere di San Vittore, sorvegliata a vista per evitare che possa commettere atti autolesionistici ma anche per evitare che altri detenuti possano farle del male, in virtù del senso di solidarietà che i detenuti nutrono nei confronti dei bambini vittime di violenze.
Secondo quanto riporta l’Ansa, Alessia Pifferi è ancora “frastornata”, e sembrerebbe non rendersi conto della situazione in cui si è cacciata. Nel frattempo, la Procura di Milano è tempestata da email di donne sconvolte per quanto accaduto alla piccola Diana, e che auspicano condanne severe alla madre.