Bimba morta a Milano, parla la madre di Alessia Pifferi: "Mia figlia è un mostro"
La nonna della piccola Diana punta il dito contro la figlia, Alessia Pifferi, che si trova in carcere a Milano
Dall’interrogatorio fatto al gip è emerso un quadro chiaro della tragedia che ha coinvolto la piccola Diana, la bimba di 16 mesi lasciata a casa da sola per sei giorni dalla mamma Alessia Pifferi e morta di stenti. La donna, 37 anni, si trova ora in carcere a San Vittore a Milano dopo la convalida del fermo.
- L'attacco della madre di Alessia Pifferi
- Il rapporto tra Alessia e la madre
- Le parole del compagno di Alessia
L’attacco della madre di Alessia Pifferi
A quasi una settimana dal dramma di via Parea a Milano c’è ancora sconcerto per quanto accaduto. Se il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Filice ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare per Alessia Pifferi, con l’esclusione dell’aggravante della premeditazione contestata dalla procura riqualificando l’omicidio volontario nell’ipotesi dell’omissione, c’è chi non perdonerà mai il gesto della 37enne.
A puntare il dito contro Alessia Pifferi è stata infatti la madre Maria, che tramite i social si è scagliata contro la figlia. Rispondendo ai tanti messaggi di condoglianze di amici e vicini su Facebook, la donna infatti si è mostrata dura contro la figlia, non facendole sconti. La nonna della piccola Diana, infatti, ha scritto: “Mia figlia è un mostro“.
La casa di via Parea, a Milano, teatro della morte della piccola Diana
Il rapporto tra Alessia e la madre
Secondo i primi dettagli emersi sulla figura di Alessia Pifferi, sembra che tra la 37enne e la famiglia fosse calato il gelo da parecchio tempo. Sola a Milano da anni dopo aver lasciato la Calabria, Alessia non aveva più particolari rapporti con la famiglia.
Proprio la madre, nell’ultimo periodo, era stata al centro dell’ennesima bugia raccontata dalla donna. La mamma della piccola Diana, infatti, aveva raccontato ai vicini che la donna si sarebbe ammalata di Covid e, a causa del virus, sarebbe anche deceduta. Ma successivamente questa bugia, creata ad arte, è stata smontata.
Le parole del compagno di Alessia
A essere coinvolto nelle indagini sulla morte della piccola Diana c’è anche Mario Angelo D’Ambrosio, il 58enne compagno di Alessia Pifferi. La donna si sarebbe infatti “liberata” della figlia per una settimana per raggiungere l’uomo a Leffe, nella Bergamasca. Al momento il 58enne è stato sentito solo come testimone.
Ascoltato dal pm Francesco De Tommaso, D’Angelo ha raccontato di aver scoperto che Pifferi fosse incinta “il giorno in cui ha partorito”. “Durante la convivenza – ha spiegato l’elettricista – un sospetto mi era venuto perché non aveva mai il ciclo e perché aveva una pancia che continuava ad aumentare. Lei però mi aveva giurato di non essere incinta”.