Senatori M5s in rivolta, Luigi Di Maio trova una soluzione

Giornate infuocate in Senato tra i banchi dei 5 Stelle. Il documento firmato da 70 parlamentari, pur non essendo direttamente rivolto a lui, avrebbe messo in discussione la leadership di Luigi Di Maio. Il capo politico avrebbe invitato i suoi a registrare possibili avance di altri partiti, per prevenire cambi di casacca, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.

Il nervosismo parrebbe essere alle stelle, e venti parlamentari, secondo il vice di Matteo Salvini, Andrea Crippa, sarebbero pronti a lasciare il M5s per entrare nella Lega. Anche se per ora si hanno notizie di un solo cambio ufficiale. Gelsomina Silvia Vono, senatrice calabrese, avrebbe deciso di aderire a Italia Viva, dopo che la sua nomina a sottosegretario è sfumata.

A ristabilire gli equilibri potrebbe essere la nomina del nuovo capogruppo in Senato, che potrebbe essere Danilo Toninelli. Sarebbe imminente inoltre l’introduzione dei dieci “facilitatori” che affiancheranno i referenti regionali, come annunciato negli scorsi mesi riguardo la riorganizzazione del Movimento. Un altro nodo cruciale sarebbe quello della piattaforma Rousseau, per cui i parlamentari chiederebbero maggiore trasparenza.

In Aula si sarebbero dati battaglia l’ortodossa Elena Fattori, vicina a Roberto Fico, e Andrea Cioffi, governista e difensore del ministro degli Esteri. “Rousseau? Ma se non sappiamo neanche chi vota. Quando mai c’è stata democrazia tra noi?” avrebbe chiesto la senatrice, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. “Se sai i nomi dei votanti, si formano le cordate. Vuoi legalizzare il malaffare? Vuoi tornare ai partiti? Vuoi il Pdup? Io sono un grillino storico. Ti ricordi la canzone? Uno vale uno!” avrebbe risposto il collega. Secca la replica: “Quando mio figlio canta quella canzone, lo prendo a sberle“.