NOTIZIE
CRONACA NERA

Detenuta di 52 anni si toglie la vita nella propria cella a Torino: ancora un suicidio nelle carceri italiane

La donna ha usato un cappio artigianale realizzato con i suoi vestiti per togliersi la vita. Stava scontando una pena per il tentato omicidio del compagno

Pubblicato:

Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Ancora un decesso nelle carceri italiane. Questa volta è toccato a una donna di 52 anni, reclusa nella casa circondariale per il tentato omicidio del compagno, che si è tolta la vita utilizzando un cappio artigianale per impiccarsi nella propria cella.

Il suicidio in cella a Torino

La tragedia è avvenuta intorno alle 19 della sera di ieri, mercoledì 28 giugno, nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove una detenuta di 52 anni si è tolta la vita utilizzando un cappio artigianale, realizzato con i propri indumenti.

La donna è stata trovata legata alle inferriate della finestra del bagno dal personale di polizia penitenziaria del padiglione femminile, che ha poi lanciato l’allarme.

La casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove una detenuta di 52 anni si è tolta la vita

La vittima, Graziana Orlaray, era originaria del Canavese, territorio piemontese che comprende sia l’area tra Torino e la Valle d’Aosta che quella tra il Biellese e il Vercellese.

L’arresto per tentato omicidio

La donna che si è tolta la vita era stata arrestata circa tre anni fa, con l’accusa di tentato omicidio nei confronti dell’allora compagno. La 52enne, nell’agosto 2019, aveva tentato di strangolare l’uomo sul divano, con l’ausilio di una corda, nel loro appartamento di frazione Cornarey a Settimo Vittone (Torino).

In quell’occasione erano stati i carabinieri delle Stazioni di Valchiusa e Settimo Vittone a salvare l’uomo, grazie anche alle continue segnalazioni dei vicini, che avevano a più riprese denunciato litigi furibondi e di un elevato consumo di alcol da parte di entrambi.

Successive indagini avevano però svelato una serie di vessazioni e ricatti perpetrati dal compagno nei confronti della donna e della sua famiglia. La notizia del suicidio in cella della donna è stata diffusa dall’Osapp, il sindacato di polizia penitenziaria.

I suicidi nel carcere Lorusso e Cutugno

L’Osapp non ha però ancora chiarito l’eventuale presenza di circostanze personali o legali che avrebbero potuto spingere la donna a compiere l’estremo gesto.

È stata l’ennesima tragedia denunciata dal sindacato, che si è trovato ancora una volta a dover dare notizia di un suicidio avvenuto nel carcere situato nel quartiere Vallette, che ospita detenuti di entrambi i sessi.

La casa circondariale “Lorusso e Cotugno” difatti, lo scorso anno è stato il secondo carcere d’Italia per numero di suicidi dietro le sbarre, superato solo dall’istituto penitenziario di Foggia, in Puglia (che attualmente ospita il doppio dei detenuti che potrebbe contenere).

Nel 2022 infatti, nel carcere torinese si sono tolti la vita 4 detenuti, che si sono sommati agli altri 80 suicidi avvenuti durante l’anno negli istituti di pena italiani, il numero più alto dal 1990, l’anno in cui è iniziata la raccolta dei dati. Secondo il rapporto dell’associazione Antigone, nei primi cinque mesi del 2023 ben 23 detenuti si sono suicidati nelle carceri italiane.

Fonte foto: 123RF

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963