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Decreto Flussi diventa legge dopo il voto in Senato, il Governo Meloni esulta: cosa cambia per i migranti

Il decreto Flussi è legge, ok del Senato dopo la Camera: cosa cambia col provvedimento voluto dal Governo Meloni in attesa della firma di Mattarella

Pubblicato:

Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Ora manca solo la firma del presidente Sergio Mattarella. Mercoledì 4 dicembre, dopo il via libera alla Camera, il decreto Flussi ha passato anche l’esame del voto al Senato. A Palazzo Madama ha incassato 99 sì e 65 no, a fronte di 1 solo astenuto. Il provvediemnto, voluto dal Governo Meloni, diventa legge. Cosa cambia per i migranti, dall’elenco dei Paesi sicuri ai controlli alle frontiere, passando per la retrocessione dei Tribunali specializzati sui richiedenti asilo.

Il voto del decreto Flussi alla Camera e al Senato

In una settimana, il decreto Flussi è diventato legge.

Prima il passaggio alla Camera, il 26 novembre, con 152 voti a favore e 108 contrari. Poi quello in Senato, con 99 sì e 65 no.

Il decreto Flussi approvato alla Camera

Cosa prevede la nuova legge voluta dal Governo Meloni

Le novità del decreto Flussi, in cui è confluito anche l’elenco dei Paesi considerati sicuri, sono diverse.

In linea generale, i principali cambiamenti apportati dalla nuova legge introducono:

  • nuove regole per l’ingresso e il soggiorno dei lavoratori stranieri in Italia, in particolare stagionali, badanti e colf;
  • una lista dei Paesi di origine sicuri stabilita per legge e non più per decreto ministeriale;
  • lo spostamento delle competenze sui ricorsi in materia di respingimento dalle sezioni immigrazione alle Corti d’appello (e non più ai Tribunali specializzati);
  • la secretazione degli appalti per l’affidamento a Paesi terzi di mezzi per il controllo delle frontiere;
  • una stretta sui ricongiungimenti familiari.

Quali sono i Paesi sicuri

Dopo il ritorno di due migranti – uno proveniente dall’Egitto e uno dal Bangladesh – dal centro in Albania, per via dell’annullamento del Tribunale di Roma sul loro trattenimento, il Governo Meloni ha deciso di elencare per legge e non più per decreto ministeriale la lista dei Paesi ritenuti sicuri:

  • Albania;
  • Algeria;
  • Bangladesh;
  • Bosnia-Erzegovina;
  • Capo Verde;
  • Costa d’Avorio;
  • Egitto;
  • Gambia;
  • Georgia;
  • Ghana;
  • Kosovo;
  • Macedonia del Nord;
  • Marocco;
  • Montenegro;
  • Perù;
  • Senegal;
  • Serbia;
  • Sri Lanka;
  • Tunisia.

Di fatto è lo stesso elenco stilato nel decreto del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel 2024 (salvo tre Paesi: Camerun, Colombia, Nigeria) per i quali sono stati ravvisati elementi di criticità.

Corti d’appello al posto dei tribunali

L’altra grande novità riguarda il cosiddetto emendamento Musk, come lo ha definito l’opposizione, presentato da Sara Kelany di Fratelli d’Italia. Il riferimento al Ceo di Tesla è all’attacco di quest’ultimo ai giudici italiani.

Di fatto, si sposta dalla sezione specializzata del Tribunale alla Corte di appello – in composizione monocratica – la competenza per i procedimenti di convalida del provvedimento di trattenimento o di proroga del trattenimento disposto dal questore nei confronti del richiedente protezione internazionale.

Ispezione telefoni

Se lo straniero rintracciato in occasione dell’attraversamento irregolare della frontiera, o giunto in seguito di operazioni di salvataggio in mare, non collabora con le autorità per l’accertamento della sua identità, il questore può disporre l’accesso immediato ai dispositivi elettronici in suo possesso:

  • cellulari;
  • palmari;
  • smartphone;
  • tablet;
  • notebook.

Ricongiungimento familiare

Per il ricongiungimento di un familiare sono adesso necessari ulteriori requisiti:

  • soggiorno legale per almeno due anni nel territorio nazionale;
  • conformità dell’alloggio, legata alla verifica del numero degli occupanti e ai requisiti minimi di superficie e igienico-sanitari.

Navi Ong

Si riduce da 60 a 10 giorni il termine entro il quale può essere impugnato davanti al prefetto il provvedimento di fermo amministrativo delle navi Ong che soccorrono i migranti in mare.

Revoca della protezione speciale

La nuova legge conferisce alla Commissione nazionale per il diritto di asilo la competenza, in materia di revoca, della cosiddetta protezione speciale, ammessa se sussistono fondati motivi per ritenere che il cittadino straniero costituisca un pericolo per la sicurezza dello Stato.

Nuova ipotesi di respingimento

La modifica introdotta dà la possibilità di disporre il respingimento con accompagnamento coattivo alla frontiera anche nei confronti degli stranieri rintracciati in operazioni di controllo alle frontiere, incluse quelle di soccorso in mare, e condotti nelle zone di transito e di frontiera individuate per l’applicazione delle procedure accelerate alle domande di protezione internazionale.

Ridotti i termini per l’impugnazione

Si riducono inoltre della metà, in numerosi casi, i termini per l’impugnazione dei provvedimenti in materia di protezione internazionale.

Appalti

L’affidamento degli appalti pubblici di forniture e servizi, relativi a mezzi e materiali ceduti, destinati alla cessione o in uso a Paesi terzi, per il rafforzamento delle capacità di gestione e controllo delle frontiere e dei flussi migratori sul territorio nazionale e per le attività di ricerca e soccorso in mare, è effettuato secondo quanto disposto in materia di contratti secretati. “In pratica significa non sapere più niente delle motovedette che cediamo a Libia o Tunisia”, lamenta Emergency.

Ingresso lavoratori stranieri

Per il 2025 sono previsti fino a 10 mila nulla osta al lavoro al di fuori delle quote annuali per colf e badanti. Aggiornate le quote di ingressi di lavoratori stranieri stagionali previste per il 2025: per i settori agricolo e turistico-alberghiero vengono aumentate a 110 mila (47 mila devono essere prioritariamente riservate ai lavoratori del settore agricolo).

Digitalizzazione procedure, permesso di soggiorno speciale e Click Day

Dal 2025 le procedure di richiesta di nulla osta e rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro saranno interamente digitalizzate per ridurre i tempi di gestione e aumentare i controlli.

Viene introdotto uno speciale permesso di soggiorno di 6 mesi prorogabile per le vittime di sfruttamento lavorativo che mette al sicuro i lavoratori che collaborano con le autorità.

La nuova legge prevede poi un sistema di click day per la gestione delle richieste di ingresso, suddiviso per tipologia di lavoratori, al fine di migliorare l’efficienza e ridurre la pressione sui sistemi informatici

Misure speciali di sicurezza

Per quel che riguarda le misure speciali di sicurezza si introducono:

  • obbligo di fornire impronte digitali per gli stranieri in entrata non solo dell’area Schengen;
  • eliminazione dell’obbligo di dare preavviso dei provvedimenti di rigetto del visto;
  • obbligo di verifiche preventive per i nulla osta relativi a cittadini provenienti da Bangladesh, Pakistan e Srilanka che sono risultati più spesso oggetto di violazioni;
  • inserimento di nuovo personale (250 unità) per gli sportelli immigrazione;
  • possibilità per un lavoratore stagionale a cui è scaduto il contratto di non essere espulso immediatamente, ma di avere un permesso temporaneo della durata di 60 giorni per cercare un nuovo impiego.

Carenza di medici e personale sanitario

Fino al 2027 continua a essere consentito agli stranieri l’esercizio temporaneo, nel territorio nazionale, delle professioni sanitarie e di operatore socio-sanitario senza il riconoscimento delle rispettive qualifiche professionali conseguite all’estero. Così come fino al 31 dicembre 2025 chi vuole esercitare presso strutture sanitarie o socio-sanitarie, pubbliche o private una professione medica o sanitaria in Italia la propria attività lavorativa in deroga alle norme che prevedono il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero.

Patrocinio a spese dello Stato e caporalato

Infine, il lavoratore straniero vittima di caporalato, che contribuisce utilmente alla emersione del reato e all’individuazione dei responsabili, è ammesso al patrocinio a spese dello Stato, anche in deroga ai limiti di reddito previsti come condizione per l’ammissione al beneficio. Per i caporali, invece, sale da 50mila a 60mila euro la sanzione massima prevista per le violazioni in materia di somministrazione di lavoro e di mercato del lavoro.

Fonte foto: ANSA

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