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Dargen D'Amico torna a parlare della polemica su Mara Venier: "Nessuna censura, trattamento elastico in Rai"

Ospite a DiMartedì, Dargen D'Amico è tornato a parlare della presunta censura impostagli da Mara Venier durante una puntata di Domenica In (Rai)

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

Dargen D’Amico torna a parlare della polemica seguita alla presunta censura impostagli da Mara Venier durante una puntata di Domenica In su Rai 1. “In Rai nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto e nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non era in linea”, ha dichiarato l’artista nel corso della puntata di DiMartedì (La7) andata in onda nella serata del 20 febbraio.

Dargen D’Amico ospite a DiMartedì

Alla domanda del presentatore Giovanni Floris se fosse stato censurato in diretta da Mara Venier, D’Amico ha risposto negativamente.

“No. Credo di aver avuto un trattamento abbastanza elastico in Rai. Nessuno mi ha mai chiesto quello che avrei detto e nessuno mi ha mai fatto notare che quello che stavo dicendo non era in linea. Mi hanno interrotto ma ero già entrato nell’argomento“, ha spiegato.

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Incalzato sul fatto che il gesto di “censura” sembrasse arrivato a fronte delle sue dichiarazioni in chiave antigovernativa legate agli immigrati, D’Amico ha aggiunto: “Noi sappiamo che questo non è un problema relativo solo al governo in vigore”.

“Io voglio credere che nel momento in cui un cantante va a raccontare la narrazione del suo brano – che è una narrazione profondamente italiana – questa da fuori non venga vista come contestualizzata solo nel presente che stiamo vivendo ma è un problema un po’ più ampio“.

Insomma, secondo il partecipante all’ultimo Festival di Sanremo (con il brano “Onda alta”), non sarebbe solo la destra a “trattare male” il tema dell’immigrazione: il problema riguarderebbe tutti i politici.

A proposito degli immigrati

“Ci sono sempre dei padroni. Abbiamo tutti dei padroni: rendiamo conto anche alla linea editoriale di chi sta sopra di noi”, ha chiarito il cantante classe 1980.

“Il problema è che il mio padrone in questo caso è l’umanità. Questo silenzio, profondo silenzio, complice, mi ha costretto a parlare”.

E a proposito di quello che voleva dire in diretta televisiva sugli immigrati, ha aggiunto: “Sono stanco di vedere le nostre sorelle e i nostri fratelli trattati come cittadini di serie B, invece di costruire a livello istituzionale delle soluzioni che possano servire a questo Paese per i prossimi 10-20-30-50 anni”.

L’episodio con Mara Venier a Domenica In

Ospite a Domenica In nel corso della puntata di domenica 11 febbraio, Dargen si era avventurato in un discorso riguardante il tema dell’accoglienza dei migranti.

“Io vengo da un Paese, l’Italia, all’interno del quale c’è sempre stata la regola dell’ospitalità e dell’accoglienza – aveva esordito Dargen -. Una volta le porte erano aperte, i bambini entravano in casa e dicevano: ‘Ho fame’. Nessuno chiedeva loro: ‘Da dove vieni? Chi è tuo papà?’. Gli davano da mangiare, avevano freddo e li coprivano. Questo è il nostro bagaglio genetico ideale”.

“L’Italia è un paese che si sta rimpicciolendo – aveva proseguito -. Ci sono tante occasioni da considerare. Ad esempio non si parla e non si dice che la bilancia economica dell’immigrazione è in positivo, cioè quello che gli immigrati mettono nelle casse statali per pagare le nostre pensioni e più di quello che paghiamo per l’accoglienza?”.

A questo punto Mara Venier aveva deciso di bloccare il discorso del cantante, captando che il dibattito stava finendo su un terreno scivoloso: “Va bene, qui però è una festa, ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche. Scusate”.

“Anch’io mi scuso, solo che non riesco a non rispondere alle domane”, aveva quindi concluso D’Amico prima di lasciare il palco. Sui social, molti avevano immediatamente parlato di “censura” e di “bavaglio”.

Fonte foto: ANSA

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