Damiano Tommasi al ballottaggio a Verona: l'ex calciatore corre come sindaco nella città degli ultrà di destra
Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale, al ballottaggio nella corsa a sindaco di Verona: dalla moglie ai 6 figli, il ritratto
Damiano Tommasi verso il ballottaggio per la poltrona di sindaco di Verona. Il fatto che un ex calciatore corra in una città importante è già di per sé una notizia, ma se la città in questione è storicamente associata al tifo schierato degli ultras dell’Hellas Verona, notoriamente di destra, il risultato non può che essere amplificato. Ecco chi è il volto del centrosinistra che dovrebbe giocarsi lo scranno al secondo turno, in una città amministrata dalla destra negli ultimi 15 anni.
- Damiano Tommasi e lo stipendio al minimo sindacale alla Roma
- Presidente dell'Assocalciatori
- La politica: dalla candidatura alle promesse elettorali
- La vita privata
Damiano Tommasi e lo stipendio al minimo sindacale alla Roma
Damiano Tommasi è nato a Negrar di Valpolicella, comune di nemmeno 17 mila abitanti, il 17 maggio 1974.
È cresciuto nelle giovanili dell’Hellas Verona, con cui ha esordito in Serie B a 19 anni. Due anni più tardi conquista la Serie A con gli scaligeri, che lo cedono alla Roma.
In giallorosso gioca 10 anni, vincendo uno Scudetto e una Supercoppa italiana nel 2001: in quell’anno Fabio Capello, il suo allenatore, lo definì il calciatore più importante della squadra, “più di Totti, Montella e Batistuta“.
Abnegazione e spirito di sacrificio lo hanno reso l’idolo dei tifosi della Roma, soprattutto dopo la decisione di firmare un contratto al minimo sindacale (1.500 euro al mese) dopo una complessa rottura dei legamenti del ginocchio.
Dopo la Roma, esperienze in Spagna (Levante), Inghilterra (QPR), Cina (Tianjin), l’esperienza finale con i dilettanti del Sant’Anna D’Alfaedo, interrotta e poi ripresa dopo il prestito alla squadra sammarinese La Fiorita.
Presidente dell’Assocalciatori
Dopo una vita in campo, Tommasi è ripartito dall’Associazione italiana calciatori, prendendo il posto del fondatore Sergio Campana nel maggio 2011 alla presidenza.
Tommasi si è dimesso il 29 giugno 2020, poco prima era stato nominato consigliere federale in seguito all’elezione di Gabriele Gravina a presidente della FIGC nel 2018.
La politica: dalla candidatura alle promesse elettorali
La terza vita di Damiano Tommasi è in politica.
Nel gennaio 2022, infatti, si è candidato a sindaco di Verona col sostegno del centrosinistra (PD, M5S, Traguardi, In Comune per Verona, Azione, + Europa, PSI, Europa Verde, Volt, DemoS).
Un battesimo incredibile, visto che potrebbe riportare il centrosinistra alla guida di una città da cui mancava dal 2007.
Per natura schivo, non ha voluto grandi manifesti né bagni di folla, rinunciando alla presenza in piazza con Enrico Letta e Giuseppe Conte, così da sottolineare il carattere ‘civico’ della sua candidatura.
In campagna elettorale ha parlato di:
- sostenibilità ambientale;
- lotta alla dispersione scolastica;
- asili nido in ogni quartiere;
- nomine in base al merito e alle capacità;
- filobus;
- abbattimento delle barriere architettoniche.
La vita privata
Damiano Tommasi ha 48 anni, è sposato con Chiara Pigozzo dal 1996: marito e moglie si sono conosciuti a 15 anni all’Istituto per ragionieri ‘Lorenzo Calabrese’ di San Pietro in Cariano.
Hanno 6 figli: Beatrice (24), Camilla (23), Susanna (19), Samuele (15), Emanuele (12), Aurora (7).
È iscritto alla facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Padova.
Obiettore di coscienza, seguace di don Lorenzo Milani (da calciatore era soprannominato il ‘chierichetto’), con la moglie ha fondato e guida una scuola bilingue considerata all’avanguardia nella didattica e oggetto di studio dell’Università di Harvard.