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Cosa succede tra Ucraina e Russia: perché si rischia la guerra e cosa fanno l'Ue e gli Usa

Davvero Putin si prepara a invadere l'Ucraina? Cosa sappiamo e cosa stanno facendo Macron, Scholz e Johnson. Il nodo delle forniture di gas naturale

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il 3 febbraio 2022 gli Stati Uniti hanno deciso che saranno inviati 3mila soldati americani nell’Est Europa. Per la precisione, non tutti arrivano da fuori dal continente: mille infatti saranno trasferiti, dalla Germania alla Romania. I restanti 2mila invece si insedieranno nelle basi tedesche e in quelle della Polonia. Una “decisione ingiustificata, distruttiva, che aumenta le tensioni militari e riduce i margini per le azioni politiche”. Così il vice ministro degli Esteri russo, Alexandre Grouchko, ha commentato la decisione del presidente Usa Joe Biden.

La mossa va collocata naturalmente lungo in crescendo di azioni che hanno scandito la crisi ucraina degli ultimi mesi.

Sempre lungo confine ucraino, ma stavolta dalla parte orientale, carri armati, batterie anti missili, elicotteri, aerei si sono messi un una posizione utile a entrare in azione subito. Così anche la Russia mostra i muscoli. Nel dispiegamento di forze Putin può avvantaggiarsi del territorio degli alleati: nel caso specifico, si tratta della Bielorussia, dove, negli ultimi giorni, sono partite esercitazioni congiunte tra le forze armate.

Che cosa sta succedendo, di preciso, in Ucraina? Cosa sta facendo l’Europa e perché molti leader del continente sono preoccupati? Cosa vuole Putin? E Biden? Ecco cosa sappiamo della crisi degli ultimi giorni nell’Est Europa.

Crisi Russia – Ucraina, a che punto è la diplomazia e cosa sta facendo l’Europa in tutto questo

Mentre le forze armate vengono descritte in frenetico movimento, resta al palo la diplomazia. Da Washington vengono considerate inaccettabili le condizioni poste dalla Russia: che mai l’Ucraina entri a far parte della Nato.

Cosa fanno i leader Ue, le mosse di Macron, Johnson, Sholz e la paura di rimanere senza il gas fornito dalla Russia

Mentre un incontro tra Biden e Putin sembra al momento fuori discussione, non si può dire lo stesso di quello che potrebbe aspettare diversi leader europei. Le diplomazie tedesca, francese e britannica sono al lavoro. Olaf Scholz, che ha sostituito Angela Merkel alla guida della Germania, ha annunciato una visita a Mosca. Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato invece un incontro con Biden e non esclude di volare in Russia. Il premier britannico Boris Johnson è l’unico ad aver parlato con il presidente russo: durante una telefonata, entrambi avrebbero espresso l’intenzione di trovare una soluzione pacifica. C’è stata poi la telefonata di Draghi.

La situazione dell’Europa è scomoda per la dipendenza, per quanto riguarda il gas naturale, dalle forniture in arrivo dalla Russia. Su questo punto, gli americani hanno cercato di venire incontro agli alleati dall’altra parte dell’Atlantico, garantendo forniture sostitutive dal Qatar.

Russia Ucraina ultime notizie, quali sono le richieste di Putin e cosa vuole Biden

Da tre mesi la Russia sta ammassando soldati al confine con l’Ucraina. La situazione appare bloccata a fronte da richieste, avanzate da Biden e Putin, apparentemente impossibili da conciliare. La Russia chiede la rinuncia all’ammissione dell’Ucraina nella Nato. Gli Stati Uniti, al contrario, pretendono il ritiro dei soldati russi al confine e che Putin smetta mi minacciare l’Ucraina.

La promessa di rendere il Paese al centro della contesa un membro dell’alleanza nata in chiave anti sovietica è datata 2008. Da allora non è mai stata concretizzata, pur restando l’Ucraina uno dei maggiori beneficiari degli aiuti americani. Nel frattempo, i leader politici ucraini hanno manifestato sempre più apertamente posizioni anti russe, utilizzate come pretesto, da Putin, per le grosse manovre militari degli ultimi giorni.

In particolare, il ricollocamento dei soldati al confine sarebbe, questa la versione del capo del regime autoritario, stato motivato dall’acquisto da parte dell’Ucraina di alcuni razzi statunitensi. Le richieste di Putin sono irricevibili, secondo alcuni leader occidentali, anche per un’altra ragione: rappresenterebbero una vittoria del leader nel processo di riaffermazione dell’influenza russa su quelle nazioni che, ai tempi della Guerra Fredda, facevano parte dell’Urss, paesi che, da Mosca, si vorrebbe ricondurre nella propria sfera di influenza, nonostante l’appartenenza, in alcuni casi, all’Unione Europea.

Il tema è stato oggetto di un incontro a Ginevra tra la vice segretaria di stato americana e il vice ministro degli esteri russo a Ginevra, l’11 gennaio, ma alla riunione dell’inizio dello scorso mese, aggiornata, ha fatto seguito un confronto dai toni molto più accesi all’Onu.

Un combattente ucraino.

Quello che tutti si chiedono è, a questo punto: davvero la Russia potrebbe invadere l’Ucraina?

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Innanzitutto c’è da sottolineare come una simile iniziativa non arriverebbe inaspettata. Nel 2008, infatti, la Russia intervenne respingendo le truppe della Georgia che avevano invaso l’Ossezia del Sud. Nel 2014, in Crimea, alcuni uomini furono mandati da Putin per assumere il controllo della penisola ucraina con un referendum molto contestato.

Per il resto occorre considerare che l’Ucraina è un territorio molto importante per il paese governato da Putin. Lo schieramento di forze al confine è senza precedenti: 100mila soldati e centinaia di carri armati potrebbero effettivamente voler dire che Putin ha in mente qualche piano per l’invasione. Lo stesso può essere detto se si presta attenzione alle manovre in atto. L’alleato della Russia, Alexander Lukashenko, ha annunciato la partecipazione, in patria, alle esercitazioni militari, di uomini e mezzi russi. Lukashenko governa la Bielorussia, che rappresenta un’altra possibile via di ingresso in Ucraina per le truppe ammassate al confine orientale. A confermare l’imminenza di una manovra di qualche tipo, potrebbe essere stata l’evacuazione parziale dell’ambasciata russa a Kiev. Una farsa, magari, ma forse anche un pezzo del piano per un’invasione imminente.

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“La situazione che stiamo affrontando in Europa è urgente e pericolosa, e la posta in gioco per l’Ucraina e per ciascun altro membro dell’Onu non potrebbe essere più alta”, sono state le parole di Linda Thomas-Greenfield, l’ambasciatrice americana all’Onu, pronunciate nel corso di un’assemblea che si è tenuta lunedì 1 febbraio 2022 in cui si è discusso della questione ucraina.
“I nostri colleghi occidentali stanno parlando della necessità di una de-escalation, ma loro stessi stanno creando tensioni con la loro retorica e stanno provocando un’escalation. È come se desiderassero che succeda, come se volessero trasformare la vostra speculazione nella realtà”. È stata la risposta dell’ambasciatore russo Vasily Nebenzya, l’ambasciatore russo.

Insomma, mentre le diplomazie europee sono al lavoro, i rapporti sono sempre più tesi tra Russia e Stati Uniti e al momento, tutti le azioni intraprese sono andate nella direzione di un inasprimento della crisi.

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