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Crisi di governo, Bersani attacca Renzi: "Fuori come i balconi"

Pier Luigi Bersani critica aspramente le mosse di Matteo Renzi che ha aperto una delicata crisi di governo nel pieno della pandemia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Pier Luigi Bersani, intervistato a ‘L’ospite’, format di Sky Tg24, è tornato a criticare aspramente l’operato di Matteo Renzi, che ha aperto la crisi di governo, nel pieno della pandemia. “Bisogna accettare alcuni compromessi – dichiara Bersani-, purché in cambio ci sia stabilità. Rincorrere le nuvole di fumo di Italia Viva? Se garantisse stabilità… ma non la garantisce, da qui a 15 giorni siamo da capo. Se ancora non abbiamo capito com’è, chiederò alle tv di fare brevi lezioni di renzismo. In politica il narcisismo è un bel difetto”.

L’esponente di LeU parla di “giorni complicati e tristi” in riferimento alla difficile situazione in cui si è ritrovato l’esecutivo capitanato da Giuseppe Conte, dopo che il senatore toscano ha deciso di ritirare le due ministre di Italia Viva. “Una crisi – aggiunge Bersani – comporta un rallentamento delle cose che bisogna fare. L’origine drammatica di questa vicenda inconcepibile è che c’è chi proroga un’emergenza e poi mette un governo in normale amministrazione, siamo fuori dai balconi“.

Circa la possibilità espressa di recente dalla senatrice dell’Udc Paola Binetti, che ha detto che aprirebbe a Conte ma solo se si profila un governo centrista e senza grillini, Bersani afferma: “Non è una ipotesi immaginabile. Se guardiamo in faccia la realtà vediamo che Iv nasce da una operazione che non si è presentata agli elettori, come sarebbe questa cosa fra responsabili e costruttori. Non sono di sinistra? Perché Iv è di sinistra?”.

“Chi ha buon senso ce lo metta – continua Bersani – ma in questa fase non è sufficiente avere una maggioranza raccogliticcia, ma serve un nuovo patto politico, che possa avere anche una gamba di centro democratico, che faccia un patto per mandare avanti le operazioni”.

Si torna sul capitolo Renzi e arriva un altro attacco: “Nessuno disse niente quando si raccolse una ventina di transfughi, si fece cambiare casacca a tre ministri, entrò in campo una formazione che non si è mai presentata agli elettori, basata su uno scarso del 3 per cento, e che ora pretende di dettare il compito. E anche aggressivamente. Non ho sentito geremiadi per questi transfughi, e arroganti”.

“Io sono per una ricomposizione della sinistra – ha proseguito l’ex segretario Dem – ma non che sia un fatto: Bersani viene o va. Bisogna che il Pd abbia voglia di rimettersi in gioco, di fare una chiamata, di vedere come si può allargare una formazione della sinistra, mettere dentro dei contributi, dare il segno di una novità, lì ci ritroviamo, non nel segno di quel che è stato”.

Fonte foto: ANSA
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