Crisi di governo, Rocco Casalino paga la spaccatura dei 5 Stelle: a rischio il rinnovo del contratto
Il capogruppo alla Camera, Davide Crippa, ha fermato il contratto di Rocco Casalino: una mossa per mettere pressione sui vertici del Movimento 5 Stelle
Conte, e secondo molte fonti sarebbe pronto a guidare una scissione dei “grillini draghiani”. In attesa di vedere come si muoveranno i 5 Stelle rispetto al voto di fiducia, c’è già una “vittima illustre” del braccio di ferro tra le due ali del Movimento: è il capo della comunicazione Rocco Casalino.
- Lo stipendio dell'ex portavoce Rocco Casalino
- I contrasti all'interno del Movimento 5 Stelle
- Meno fondi dopo la scissione guidata da Di Maio
Lo stipendio dell’ex portavoce Rocco Casalino
Come riportato da Repubblica, il contratto di Casalino con il gruppo grillino alla Camera, guidato da Crippa, è scaduto a inizio luglio e non è stato ancora rinnovato. Da portavoce della presidenza del Consiglio Casalino guadagnava 150mila euro l’anno.
Finita l’esperienza di Conte a capo del governo, all’ex portavoce sono stati fatti due contratti – uno alla Camera e uno al Senato – per una cifra complessiva vicina ai 150mila euro.
I contrasti all’interno del Movimento 5 Stelle
Una soluzione trovata circa un anno fa che, secondo Repubblica, già allora non era piaciuta a Crippa.
Ma lo stesso capogruppo alla Camera, ora in piena rotta con i vertici del Movimento, ha colto l’occasione per fermare il rinnovo del contratto.
Una scelta dovuta anche alle risorse inferiori a disposizione del Movimento dopo la scissione guidata da Luigi Di Maio. Ogni eletto, infatti, vale circa 50mila all’anno in fondi per il funzionamento del gruppo parlamentare.
Meno fondi dopo la scissione guidata da Di Maio
“Faremo delle valutazioni sui contratti in scadenza, principalmente le consulenze esterne, dobbiamo rivederle e rivalutarle anche nell’ottica di un efficientamento degli uffici. Un conto era avere tanti deputati che andavano seguiti e un conto averne molti meno”, aveva detto il mese scorso Francesca Galizia, tesoriera del Movimento 5 Stelle.
Molti osservatori hanno letto il mancato rinnovo del contratto alla Camera di Casalino come una “dichiarazione di guerra” di Crippa nei confronti dei vertici del Movimento.
Mercoledì 20 luglio è in programma il voto di fiducia per il governo Draghi.