Governo Draghi, il Movimento Cinque Stelle decide sul voto di fiducia. Conte conferma l'astensione
Ore decisive per il futuro del governo Draghi, appeso alle mosse del Movimento Cinque Stelle sul voto di fiducia al Senato sul dl Aiuti
Ore decisive per il futuro del governo Draghi, appeso alla decisione del Movimento Cinque Stelle sul voto di domani in Senato sulla fiducia posta dall’esecutivo sul decreto Aiuti. In serata, dopo un lungo Consiglio nazionale dei pentastellati, il leader M5S Giuseppe Conte ha annunciato che i cinquestelle non parteciperanno al voto di domani. Aprendo di fatto la crisi di governo.
Fiducia al governo, il M5S decide
In giornata si è tenuto il Consiglio nazionale del M5S, chiamato a stabilire la linea dei pentastellati per il voto di fiducia di domani in Senato sul dl Aiuti. Iniziata in mattinata, la riunione è stata interrotta attorno alle 15.30, dopo oltre 5 ore, ed è ripresa alle 19.30.
A seguire in serata alla Camera si è svolta una riunione congiunta dei deputati e senatori del Movimento, alla quale ha partecipato anche il presidente del partito Giuseppe Conte, collegato in streaming.
Nel Consiglio nazionale del Movimento è andato in scena lo scontro tra i falchi e le colombe del partito, tra chi vuole uscire dall’Aula di Palazzo Madama durante il voto di domani, e quindi astenersi nel voto di fiducia, e chi invece vuole votare il sostegno all’esecutivo.
In serata è arrivato l’annuncio di Conte: i senatori del M5S domani usciranno dall’Aula durante il voto di fiducia.
M5S, il discorso di Giuseppe Conte
Durante l’assemblea congiunta del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte è intervenuto per chiarire la linea del partito. “Diciassette mesi fa abbiamo assunto responsabilmente e generosamente il compito di contribuire alla nascita di questo governo per mettere il Paese al riparo della pandemia e per mettere a terra il Pnrr”, ha detto Conte.
Con la guerra scatenata dalla Russia si è aperta “una grave crisi sociale”, lo scenario “è dunque cambiato” e “serve una fase differente“. I 33 miliardi stanziati finora sono “una soluzione insufficiente”, sottolinea Conte.
“Non siamo disponibili a concedere una cambiale in bianco” al governo, ha detto Conte. “Oggi ho parlato con Draghi, ho registrato una disponibilità a venirci incontro su tutti i punti. Ma la fase che stiamo attraversando necessità più delle promesse. Chiediamo di entrare in una fase completamente diversa”.
Conte ha quindi spiegato la linea del M5S sul voto di fiducia di domani al Senato sul decreto Aiuti: “Domani non possiamo che agire con coerenza e linearità“.
“Sin da quando questo provvedimento è stato presentato in Cdm, abbiamo spiegato le nostre ragioni contrarie in particolare rispetto alla famosa norma che attribuisce al sindaco di Roma poteri straordinari“, ha spiegato Conte.
“Alla Camera non abbiamo partecipato al voto finale. Domani, al Senato, con le medesime coerenti motivazioni non parteciperemo al voto“, ha annunciato l’ex premier.
Telefonata tra Draghi e Conte
Nel pomeriggio, durante una pausa del Consiglio M5S, c’era stata una telefonata tra Conte e il presidente del Consiglio Mario Draghi, l’ennesimo tentativo di mediazione per cercare uno spiraglio che possa evitare l’apertura della crisi di governo.
Al centro del colloquio le richieste avanzate al premier dai Cinquestelle e contenute nel documento consegnato la settimana scorsa. Come sostenuto dal premier ieri in conferenza stampa, i nove punti del documento M5S coinciderebbero in larga parte con l’agenda di governo.
Governo, le posizioni di Lega e Pd
Intanto, il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che “se i 5 Stelle non votano un decreto della maggioranza, fine, parola agli italiani. Si va a votare“.
Se salta il governo si va a votare anche per il Partito Democratico, che però spinge ancora per un passo indietro del M5S. “Credo sia evidente che questo è l’ultimo governo della legislatura. Bisogna dare il massimo perché dia i risultati migliori”, ha ribadito Enrico Letta.