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Crimini di guerra, al via il primo processo per un soldato russo: chi è e cosa ha fatto in Ucraina

In Ucraina parte il primo processo a un soldato russo per crimini di guerra: si tratta di un giovane di 21 anni, ecco di cosa è accusato

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Prende il via il primo processo per crimini di guerra nei confronti di un soldato russo da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina. Alla sbarra, un militare di 21 anni prigioniero dell’esercito di Kiev. A renderlo noto è la procuratrice generale Iryna Venediktova, che ormai da settimane è al lavoro per raccogliere tutte le prove sui massacri perpetrati dalle forze armate di Putin.

Crimini di guerra in Ucraina: il punto della situazione

Secondo i dati forniti da Kiev, sono oltre 10mila i crimini commessi in questi due mesi e mezzo di conflitto dai soldati russi. I primi procedimenti che si terranno in aula rappresentano adesso un punto di svolta.

Complessivamente, ad oggi sarebbero almeno quattro i militari dell’esercito di Putin catturati e individuati come presunti responsabili di crimini di guerra.

Tra questi, presto saranno processati due militari accusati di aver bombardato case ed edifici civili con un lanciarazzi montato sopra un camion, in un villaggio del distretto di Kharkiv. Nel frattempo resteranno in custodia alle forze armate di Kiev.

Chi è il primo soldato russo sotto processo e di cosa è accusato

Il primo soldato a presentarsi in tribunale è, come già detto, un 21enne. Si tratta di un giovanissimo sergente della Kantemirovskaya Tank Division russa di nome Vadim Shisimarin.

L’accusa nei suoi confronti è di aver ucciso a sangue freddo un civile, un uomo di 62 anni disarmato, che percorreva una strada in bicicletta, a poca distanza dalla sua abitazione. Il fatto risalirebbe a pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione nell’area orientale dell’Ucraina.

Da quanto si evince dalle prime indiscrezioni, l’unità del giovane accusato del crimine di guerra era in ripiegata dopo essere stata colpita dall’esercito ucraino.

Il crimine di Vadim Shisimarin

Shisimarin per scampare al pericolo avrebbe rubato un’automobile e si sarebbe poi diretto insieme ad altri quattro militari verso il villaggio di Chupakhivka, nella regione di Sumy, situata sulle rive del Tashan. È lì che avrebbe sparato mortalmente la vittima in bicicletta, colpendola alla testa con un colpo di Kalashnikov direttamente dal finestrino dell’auto.

Secondo quanto ricostruito dal procuratore generale, il soldato 21enne avrebbe ucciso l’uomo in modo tale che non potesse denunciare alle autorità la presenza dei russi in quell’area.

Tutte le prove raccolte finora sarebbero sufficienti per l’incriminazione, data “la violazione delle leggi e dei costumi di guerra combinata con l’omicidio premeditato”. Un portavoce del tribunale ha riferito che adesso Vadim Shisimarin rischia tra i 15 anni di carcere e l’ergastolo.

Fonte foto: Getty Images

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