Zelensky ammette che Donbass e Crimea non verranno mai riconquistati con le armi: "Non abbiamo la forza"
Donbass e Crimea sono saldamente nelle mani della Russia: Zelensky ammette che combattere non permetterà all'Ucraina di riconquistare tali territori
La guerra in Ucraina ha raggiunto un punto di non ritorno e il presidente Volodymyr Zelensky non ha usato mezzi termini per ammettere che le forze di Kiev non hanno la forza di riconquistare con le armi Donbass e Crimea, occupati dalla Russia. L’unica speranza, per l’Ucraina, è che Putin si sieda al tavolo delle trattative in risposta alla pressione diplomatica della comunità internazionale.
- Zelenzky su Crimea e Donbass
- Il messaggio di Zelensky all'Occidente
- Il piano di pace Ucraina-Russia di Donald Trump
Zelenzky su Crimea e Donbass
L’ammissione è arrivata mentre Zelensky era in videoconferenza con i lettori del quotidiano Le Parisien. Rispondendo a una domanda su quali compromessi fosse disposta a fare l’Ucraina per “fermare questa guerra”, Zelensky ha parlato del futuro di Donbass e Crimea.
“De facto, questi territori sono oggi controllati dai russi. Non abbiamo la forza di riconquistarli. Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin al tavolo dei negoziati”.
Volodymyr Zelensky
La Crimea è persa da quando venne occupata nel 2014. Se Kiev avesse avuto le forze di riconquistarla l’avrebbe fatto da tempo.
Quanto al Donbass, l’Ucraina ha disperatamente lottato per respingere i russi, ma se è riuscita a resistere fino ad oggi è solo grazie ai miliardi versati da Usa ed Ue unita e alle massicce forniture di armi.
Dall’altro lato della barricata, Putin ha creato un’economia di guerra che si è autoalimentata con le risorse drenate agli ucraini, ha mandato al fronte carcerati e mercenari e ha ricevuto gli aiuti degli alleati nordcoreani. Kiev oggi è invece a corto di soldati e sa che gli aiuti di Usa e Ue non saranno illimitati.
Il messaggio di Zelensky all’Occidente
Poi Zelenzky ha lanciato un messaggio ai big dell’Occidente: “Nessun leader ha il diritto di negoziare con il dittatore russo Vladimir Putin senza Kiev, poiché l’Ucraina è la vittima di questa guerra”.
Il messaggio sembra rivolto, in primis, al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che si insedierà il prossimo 20 gennaio.
Il piano di pace Ucraina-Russia di Donald Trump
All’indomani del voto che ha visto emergere vittorioso Trump, sono iniziate a circolare indiscrezioni sul suo piano di pace per l’Ucraina.
Il piano trumpiano, in sintesi, prevede la mutilazione del territorio ucraino: la Crimea, già occupata dal 2014, e il Donbass insieme ad altri territori occidentali dovrebbero passare ai russi. Si tratta di circa il 20% del territorio del Paese, il più fertile e industrializzato.
Per il resto, il piano di pace di Trump prevede limitazioni all’accesso dell’Ucraina nella Nato e una serie di altre garanzie per Mosca. Putin ha più volte espresso interesse nell’ascoltare le proposte di Trump.