Covid, vaccino e immunità di gregge: la previsione di Locatelli
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha fatto la sua previsione: quando si raggiungerà l'immunità di gregge in Italia
Con la campagna vaccinale ormai in pieno regime in Italia, Franco Locatelli è intervenuto a “Che tempo che fa” su Raitre per annunciare quando sarà raggiunta l’immunità di gregge che consentirà di mettere fine alla pandemia di coronavirus. Nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità si è lasciato andare ad alcune anticipazioni.
Immunità di gregge, quando sarà raggiunta: la previsione di Locatelli
“La campagna vaccinale – ha specificato – è partita in modo assolutamente convincente. Siamo il primo Paese europeo e il sesto al mondo per numero di vaccinazioni somministrate”. Poi ha aggiunto: “In alcune giornate siamo riusciti a vaccinare quasi 90.000 persone e questo documenta l’efficacia della campagna vaccinale messa in atto nel Paese”.
In merito al ritardo di Pfizer, ciò “potrà provocare un rallentamento”, ma Locatelli è convinto che ci sarà “un recupero da parte dell’azienda”. Ad ogni modo, il numero delle dosi “non sarà più un problema con l’approvazione degli altri vaccini”.
Così, in questo contesto, “l’immunità di gregge in Italia – ha dichiarato Locatelli – si potrà raggiungere in estate. Io sono per natura ragionevolmente ottimista: sarà un fenomeno progressivo e riusciremo ad avere questa immunità di comunità quando riusciremo a vaccinare il 70% dei residenti. Ovvero entro il terzo trimestre”.
Scuola, il parere di Locatelli
Sul tema della scuola, “dopo aver discusso sulla situazione epidemiologica del Paese in collegamento alla riapertura delle scuole, il comitato tecnico scientifico ha ribadito che riprendere la didattica in presenza è assolutamente fondamentale per la strutturazione della personalità e anche per la psicologia e di abitudine della convivenza in un gruppo degli adolescenti, anche in un’ottica di salute globale”.
“I presidenti di giunte regionali se lo ritengono rispetto alle loro realtà possono prendere delle scelte diverse ma da parte nostra sottolineiamo che in una prospettiva di sanità pubblica globale si deve tener presente anche la salute psicologica e la formazione delle future generazioni del Paese”, ha sottolineato.