Caos scuole: salta la riapertura in 10 regioni, il parere del Cts

Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, e Roberto Speranza, ministro della Salute, hanno convocato con urgenza il Comitato tecnico scientifico alle 11 di domenica 17 gennaio. Al centro della riunione la spinosa questione della riapertura delle scuole. Gli esperti hanno dato il via libera per il ritorno in presenza nelle zone arancioni e nelle zone gialle per gli studenti delle superiori al 50% e fino al 75%, confermando le direttive del Dpcm entrato in vigore il 16 gennaio. Ne dà notizia l’Ansa.

Tuttavia sono molti i governatori che hanno deciso di tenere chiuso attraverso ordinanze emanate nello scorso periodo. Il Cts ha ribadito che se qualche presidente di Regione dovesse continuare su questa linea “se ne assume la responsabilità“.

Lunedì 18 gennaio gli studenti della scuola secondaria di secondo grado potrebbero tornare in classe in tutta Italia, come fortemente voluto dalla ministra Lucia Azzolina, che ha dichirato di essere “preoccupata” perché “la dad non funziona più”.

Escluse dal documento le regioni e province autonome in zona rossa, ovvero Lombardia, Sicilia e Bolzano, dove rimarranno a casa gli studenti delle superiori e quelli di seconda e terza media, che svolgeranno l’attività didattica esclusivamente a distanza.

Ma le scuole riapriranno nella data prevista dal Dpcm solo nel Lazio, in Molise, in Emilia Romagna e, al 50%, in Piemonte. In base alle ordinanze regionali, infatti, in Umbria, in Liguria, in Puglia e in Campania solo il 25 gennaio ripartirà la didattica in presenza. Nelle Marche, in Calabria, in Basilicata, in Sardegna, in Veneto, in Friuli Venezia Giulia bisognerà invece aspettare il 1 febbraio.

Gli altri territori hanno invece già iniziato il nuovo anno in classe. Trento e la Valle d’Aosta il 7 gennaio, subito dopo le vacanze di Natale, Abruzzo e Toscana l’11 gennaio.

Fonte foto: ANSA