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Covid, vaccinazioni in ambulatorio: c'è l'accordo con i medici

Raggiunto l'accordo tra ministero della Salute e Ordine dei medici per l'impiego dei dottori di famiglia nella campagna vaccinale

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

In questi giorni è partita la somministrazione del vaccino anti Covid-19 per gli anziani sopra gli 80 anni. Poi si procederà con i lavoratori delle categorie a rischio: forze dell’ordine, militari e insegnanti. Ma di fatto la campagna vaccinale contro il coronavirus sta procedendo a rilento in Italia e in Europa a causa dei continui tagli alle forniture annunciati dalle case farmaceutiche.

“La campagna va a rilento non per disguidi organizzativi, per carenza di personale o per indisponibilità della popolazione. Il problema è nell’approvvigionamento. Per questo chiediamo al governo di intraprendere ogni sforzo per reperire più dosi”, ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.

Il secondo trimestre dell’anno sarà cruciale, anche alla luce della crescente diffusione delle varianti del virus. L’obiettivo è coprire al più presto almeno la metà della popolazione italiana. Solo così il vaccino avrà un effetto tangibile in grado di piegare la curva epidemiologica, come si sta iniziando ad intravedere in Israele.

Stando al cronoprogramma stilato dalla struttura commissariale di Domenico Arcuri, questo obiettivo potrebbe essere raggiunto a fine giugno nel caso in cui arrivassero in tempo tutte le forniture promesse da Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Ad aprile è quindi previsto un cambio di passo nella campagna vaccinale, con una decisa accelerata nella somministrazione delle dosi. In questa ottica sarà cruciale il ruolo dei dottori di famiglia.

Vaccini in ambulatorio, c’è l’accordo

Secondo quanto riporta Repubblica, è stato raggiunto l’accordo tra il ministro della Salute Roberto Speranza e l’Ordine nazionale dei medici di famiglia. Una intesa che prevede per i dottori di base un rimborso di 6,16 euro a somministrazione, come prevede già la convenzione nazionale per il vaccino dell’influenza.

Con questo accordo ci sarebbero potenzialmente circa 40 mila vaccinatori in più. I medici di base, secondo le indicazioni del ministero, si dovrebbero occupare, nei loro studi o presso le Asl, delle vaccinazioni relative alla fascia di età 18-65 anni, usando le fiale di AstraZeneca e Johnson & Johnson.

Spetterà però alle singole regioni organizzare l’impiego dei medici di famiglia nella campagna vaccinale.

Fonte foto: ANSA
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