Covid, Sicilia verso la zona gialla: bimbi contagiati, parla il medico

In Sicilia l’allerta è alta per l’aumento dei contagi, dei ricoveri e dei morti per Covid. La Regione rischia la zona gialla da lunedì prossimo. Il primario di Medicina all’ospedale Civico di Palermo, il professore Alberto Maringhini, intervistato dal Corriere della Sera, ha fatto il punto su quel che sta accadendo, puntualizzando che è in corso una trend di crescita di contagi anche nei bambini.

La Sicilia “deve combattere contro due nemici: uno interno e l’altro esterno, cioè la diffidenza a vaccinarsi e il gran numero di turisti”. Così Maringhini che aggiunge che l’isola è ultima nella campagna vaccinale perché “tra i meno istruiti prevale la superstizione”. “Ma – chiosa – anche una certa informazione offre dati troppo allarmistici rispetto ai rischi reali di effetti collaterali. Non mancano poi resistenze in fasce culturalmente avanzate. Si arriva così a moltiplicare per sei in un mese i contagiati che pare si attestino sui 15 mila ormai”.

Al momento, spiega sempre il primario, gli ospedali non sono pieni: “Adesso i malati sono meno di una trentina. Significa che, nonostante ci siano tanti contagi, i casi gravi restano pochi. Effetto del vaccino“. C’è però preoccupazione per i bimbi colpiti dalla variante Delta: “Prima erano casi eccezionali, adesso aumentano”.

Secondo Maringhini si dovrebbero “evitare chiacchiere e scontri politici sul green pass convincendo tutti a vaccinarsi”, coinvolgendo di più i medici di base perché i cittadini “di loro si fidano. E loro hanno un controllo capillare dei mutuati, con indirizzi, numeri di telefono, conoscenza familiare. Ed è giusto che green pass e obbligo del vaccino siano affrontati in modo coraggioso anche nelle scuole”.

Altro tema su cui il primario è convinto che bisogna fare di più riguarda la scuola: “Si deve combattere la resistenza fra i docenti. Finalmente i medici che non si vaccinano vengono sospesi da attività e stipendio. Ecco il vero incentivo a vaccinarsi”.

Per quel che riguarda il ‘nemico esterno’, il medico fa riferimento al turismo “che ha superato ogni rosea previsione”.