Covid Italia, contagi e nuove misure: cambia lo scenario. Bassetti fa una previsione e lancia una proposta
Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti è cambiato lo scenario della pandemia Covid in Italia e bisogna quindi adattare le regole
“Il Natale 2021 è completamente diverso dal Natale 2020: non possiamo continuare a mettere in atto le stesse misure di un anno fa, quando nessuno era vaccinato”. Così al Corriere della Sera Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, convinto che si debba cambiare approccio alla gestione della pandemia Covid.
Covid Italia, cambia lo scenario
Secondo l’esperto lo scenario della pandemia coronavirus in Italia è profondamente cambiato, grazie all’impatto dei vaccini e a causa delle nuove varianti, da Delta a Omicron. Al record di contagi registrato negli ultimi giorni non corrisponde un numero così elevato di ricoveri e decessi.
E l’Italia è divisa tra zone bianche e gialle, mentre un anno fa dominavano l’arancione e il rosso. Secondo Bassetti è dunque arrivato il momento di cambiare approccio e guardare diversamente alla pandemia, modificando le regole e le misure.
Covid, scenario mutato: la previsione di Bassetti
Secondo l’infettivologo, se restano in vigore senza modifiche le misure applicate finora per contrastare il virus, si rischia di bloccare il Paese.
Considerando l’aumento dei contagi, le festività natalizie e la diffusione della variante Omicron, con oltre 100 mila nuovi casi al giorno, Bassetti prevede che a fine gennaio 2022 ci saranno milioni di italiani bloccati in casa, in quarantena, perché positivi o considerati contatti di persone infette.
Covid, dalla quarantena all’obbligo vaccinale: le proposte di Bassetti
Se lo scenario muta dobbiamo adattarci alla nuova situazione e cambiare il modo di affrontarla. “Stiamo correndo dietro al virus, rischiamo di farci fregare un’altra volta”, afferma Bassetti.
Secondo l’esperto andrebbe cambiata la gestione della quarantena e dei tamponi per i positivi al coronavirus e i loro contatti: “La quarantena andrebbe riservata solo ai positivi, non ha senso chiudere in casa anche i familiari e i contatti stretti, se sono in salute”.
Dovremmo inoltre ridurre il ricorso ai tamponi, con i vaccinati che dovrebbero sottoporsi al test solo in presenza di sintomi. Anche perché, ricorda Bassetti, “il tampone dà una falsa sicurezza, perché è l’istantanea di un attimo e può dare falsi negativi”.
La variante Omicron è molto più contagiosa della Delta, ma dai primi dati sembra che il contagio nei vaccinati dia al massimo sintomi lievi, come raffreddore, tosse e febbre. Questo, combinato con i vaccini, potrebbe portare ad una nuova fase di convivenza con il virus.
“Pensiamo all’influenza: chi è malato sta a casa, ma i suoi familiari, se asintomatici, conducono una vita normale. Dovremmo cominciare a ragionare in questi termini”, afferma Bassetti.
E adattare le nostre regole, come i colori delle regioni: “È giusto mantenerli, ma forse le misure restrittive andrebbero limitate a zone più piccole, come le province”.
Resta il problema delle persone che non si vaccinano, che scelgono di “rischiare sulla propria pelle, mentre fra chi ha ricevuto le tre dosi solo il 5-6% può contrarre la malattia. Un Servizio sanitario non intasato può curarli al meglio”.
Secondo Bassetti l’unico modo per non avere milioni di persone non vaccinate è introdurre l’obbligo del vaccino anti Covid, “per esempio dai 40 anni in su”.