Non vaccinati over 80 a rischio terapia intensiva per Covid 85 volte in più: i dati Iss

Gli anziani non vaccinati con età superiore agli 80 anni rischiano di entrare in terapia intensiva 85 volte di più rispetto ai soggetti che hanno fatto la terza dose contro il Covid-19. È uno dei dati più rilevanti del report esteso dell’Istituto superiore di Sanità, a integrazione del monitoraggio settimanale.

Non vaccinati over 80 a rischio terapia intensiva per Covid 85 volte in più: il punto sull’epidemia in Italia

L’analisi diffusa dall’Iss conferma la tendenza in forte risalita dei contagi in Italia, con un’incidenza di 351 casi per 100.000 abitanti, spinta anche dalla circolazione al 28% della variante Omicron sul territorio, e registra un balzo del tasso di occupazione delle rianimazioni dei malati di Covid-19 al 10,7%, contro il 9,6% del 16 dicembre.

Secondo quanto riportato dagli esperti, il pericolo di finire in terapia intensiva per gli over 80 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose del vaccino è 85 volte superiore, mentre è “di 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni; 6,1 volte maggiore per i 40-59 enni”, in confronto a chi ha ricevuto l’iniezione “booster” nel paragone con le rispettive fasce d’età.

Covid, il report Iss: i dati sull’efficacia dei vaccini nel tempo

L’analisi fa inoltre il punto sulla protezione nel tempo dei vaccini contro il coronavirus: dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si legge, “l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%“.

Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire le forme gravi della malattia e dunque il ricovero in rianimazione: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire diagnosi e casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva o booster.

Cvoid, il report Iss: più colpiti in età scolare

Nel report si osserva che “con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (under 20 anni)” il coronavirus continua a circolare soprattutto tra le fasce d’età più giovani.

In particolare tra questi” il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni”.

Fonte foto: ANSA

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