Covid, Brusaferro: "Ci aspetta una convivenza con il coronavirus"
Il presidente dell'Iss fa il punto della situazione epidemiologica da Covid-19 in Italia e prevede una coabitazione col virus
Sarà un Ferragosto tranquillo dal punto di vista dei contagi, ma anche se i numeri dei nuovi casi Covid-19 crescono lentamente, i maggiori motivi di allerta provengono proprio dagli assembramenti e dal mancato rispetto delle cautele anti-contagio, come mascherina e distanziamento, che proprio in occasione dei giorni di festa si tendono a trascurare. È il punto sulla situazione epidemiologica in Italia fatto dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro in un’intervista al Corriere.
“Gli ultimi dati confermano che la curva cresce ma rallenta. C’è criticità dove le persone tendono ad assembrarsi, dove il distanziamento e l’uso della mascherina sono snobbati. Se si evitano questi comportamenti e ci si vaccina il virus può restare sotto controllo” ha spiegato il portavoce del Cts sottolineando come l’epidemia non stia terminando, ma che nei prossimi mesi ci aspetta una fase di convivenza col coronavirus.
“Oggi possediamo molti strumenti per una coabitazione. Basta volerlo. È questo lo scenario futuro che ci aspetta” ha detto.
Il medico a capo dell’Istituto superiore di sanità ha descritto poi il quadro epidemiologico in Italia attraverso tre caratteristiche: “La prima: siamo minacciati da una variante del virus più contagiosa, ormai dominante. Seconda: aumentano i vaccinati. Terza: l’impatto dell’incremento dei casi positivi sui ricoveri in ospedale è contenuto”.
Infine sulla possibilità della terza dose del vaccino contro il Covid-19 Brusaferro si esprime così: “Bisogna valutare quando e in quali categorie di popolazione è opportuno rafforzare la risposta immunitaria. Si può prevedere concretamente la somministrazione di una terza dose in persone con sistema immunitario indebolito, trapiantati, pazienti con patologie tumorali. In un prossimo futuro si potrà raccomandare ad altre categorie, immaginando se necessario anche richiami periodici come per altre vaccinazioni”