Covid, Brusaferro: contagi, ricoveri e scenario futuro. Il punto del presidente dell'Iss
Il punto sull'evolversi della pandemia di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnici scientifico
I contagi da Covid stanno diminuendo significativamente. Tutti gli indicatori rilevano che in questo momento la pandemia è in ritirata in Italia. Il punto dettagliato sulla situazione del Bel Paese lo ha fatto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Comitato tecnici scientifico, che, intervistato dal Corriere della Sera, ha elencato i dati che fanno ben sperare per i prossimi mesi.
Brusaferro: “Covid, infezioni in calo in ogni fascia d’età”
“La discesa è chiara – rileva l’esperto -. L’indice Rt si conferma sotto la soglia epidemica. Si è abbassato a 0,85 rispetto allo 0,90 della settimana precedente e questo significa che il numero degli infetti tende a scendere. Si riducono i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti di medicina rispettivamente dell’11% e del 7,7%. Lo scenario è un trend di decrescita importante”.
Brusaferro sottolinea che le infezioni sono in calo in ogni fascia d’età. “Tra i 60 e gli 80 anni abbiamo una incidenza settimanale tra i 4-500 ogni 100 mila abitanti – spiega -, mentre nei più giovani (under 19) superano i 1.500. Dal punto di vista della tenuta del sistema sanitario è un dato fondamentale”.
Seppur c’è stata un’esplosione di contagi nelle settimane precedenti, il sistema sanitario ha retto. Secondo il presidente dell’Iss lo si deve senza dubbio a una fase che “è stata caratterizzata da una popolazione in larghissima parte immunizzata e gestita in un contesto di attività diagnostica molto intensa”.
Brusaferro aggiunge il ruolo fondamentale della “copertura vaccinale“, della “capacità di aver garantito un milione di tamponi al giorno”; questo è ciò che ha fatto “la differenza così come i comportamenti degli italiani, consapevoli di dover collaborare”.
Brusaferro: “La vaccinazione ha cambiato la storia dell’epidemia”
Quando gli si chiede quali siano stati i fattori determinanti che hanno permesso di superare la quarta ondata in tempi piuttosto brevi, lo scienziato spiega che “la vaccinazione ha cambiato la storia dell’epidemia però se non fosse stata accompagnata dalla forte adesione e dal consenso generale dei cittadini forse non saremmo arrivati a questi risultati. E poi il valore aggiungo del Servizio sanitario che, tra gli altri, ha potuto fare leva sui dipartimenti di prevenzione”.
Brusaferro rimarca infine l’insegnamento che bisogna ricavare da una pandemia come quella innescata dal coronavirus, vale a dire “che è fondamentale investire in ricerca scientifica, tecnologica ma anche nella capacità di traslare queste in prodotti e servizi fruibili”.
“Il nostro Paese è ricco di competenze e di conoscenze e capacità imprenditoriali ed è un importante valorizzarle ancor più. Quando le mascherine non si trovavano, in tempi rapidissimi le nostre industrie sono state capaci di riconvertirsi: oltre 640 aziende sono state in grado di produrre e commercializzare secondo gli standard richiesti questi strumenti così importanti”, ha concluso.