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Cosenza, maxi blitz anti 'ndrangheta: tra i 202 arresti c'è anche quello di Marcello Manna, sindaco di Rende

Blitz anti 'ndrangheta a Cosenza, tra i 202 arrestati c'è anche Marcello Manna, sindaco di Rende. Oltre a lui, due assessori: sequestri per 72 milioni

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Ondata di arresti nel blitz anti ‘ndrangheta in Calabria, nella provincia di Cosenza. Tra i 202 arrestati compare anche il sindaco di Rende, l’avvocato Marcello Manna, finito ai domiciliari. Oltre a lui, coinvolti anche due assessori: Francesco De Cicco e Pino Munno.

L’inchiesta e il blitz all’alba

All’alba di giovedì 1° settembre carabinieri, polizia e Guardia di finanza, tutti coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno fatto scattare un’operazione anti ‘ndrangheta nel Cosentino.

Il blitz si è concluso con 200 arresti: tra le persone coinvolte ci sono anche Marcello Manna, sindaco di Rende, insieme a uno dei suoi assessori ai Lavori pubblici, Pino Munno.

Marcello Manna nel 2019, i partiti che lo hanno appoggiato nella corsa a sindaco di Rende

Entrambi sono stati posti ai domiciliari insieme a Francesco De Cicco, assessore alla Manutenzione e al decoro urbano del Comune di Cosenza.

In totale, la Dda di Catanzaro ha indagato 254 persone: 139 sono finite in carcere, 11 ai domiciliari, per una è stato disposto il divieto di esercizio della professione, mentre altre 52 figurano a piede libero.

Molteplici i capi d’accusa per la maggior parte dei destinatari dei provvedimenti, quasi tutti appartenenti alla malavita cosentina sia di etnia nomade sia italiana, tra cui:

  • associazione di tipo ‘ndranghetistico finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti;
  • associazione di tipo ‘ndranghetistico finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse;
  • delitti di riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori;
  • numerosi delitti aggravati dalle modalità e finalità mafiose.

Beni sequestrati per 72 milioni di euro

Contestualmente, i finanzieri del Gico del Comando provinciale di Catanzaro e dello Scico di Roma, hanno disposto il sequestro preventivo d’urgenza di:

  • beni immobili;
  • aziende;
  • società;
  • beni mobili registrati.

Il valore complessivo è stimato in oltre 72 milioni di euro.

Chi è Marcello Manna

L’avvocato Marcello Manna è il primo cittadino di Rende, comune in provincia di Cosenza.

Inoltre,  è anche il presidente dell’Associazione dei comuni italiani (Anci) della Calabria.

Al momento, come riportato dall’Ansa, non è stato possibile sapere quale sia il fatto contestato al sindaco, ossia se si riferisca alla sua attività di amministratore o di avvocato.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche noti professionisti cosentini.

La conferenza stampa, convocata per le ore 11 di giovedì 1° settembre nei nuovi locali della Procura di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri (che è sempre nel mirino della ‘ndrangheta), è stata annullata.

Marcello Manna è stato eletto sindaco di Rende nel 2019 al ballottaggio con oltre 9 mila voti, pari al 57,13% delle preferenze: è stato appoggiato da sei liste civiche.

Fonte foto: Facebook

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