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POLITICA ESTERA

Cos’è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: ore cruciali a Severodonetsk, ultimatum sul grano

La guerra in Ucraina è al 106esimo giorno. I negoziati sul grano sono ancora in alto mare, mentre a Severodonetsk si decide il destino del Donbass

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Al 106esimo giorno, in Ucraina si combatte ancora senza tregua. La situazione a Severodonetsk, da settimane sotto assedio, è sempre più compromessa per il Paese invaso; la battaglia nella città nell’Est dell’Ucraina è cruciale, e secondo il presidente Zelensky è lì che si decide il “destino del Donbass“.

A Severodonetsk “si decide il destino del Donbass”

Zelensky ha descritto con termini duri la situazione a Severodonetsk. “Una battaglia brutale, che decide il destino del Donbass”, ha detto il presidente ucraino in un discorso video, “probabilmente una delle più difficili durante questa guerra”.

Ingenti i danni: due ospedali sono stati distrutti dai bombardamenti russi a Severodonetsk e Rubizhne. Le nuove immagini satellitari scattate da Maxar Technologies e pubblicate dalla Cnn testimoniano che sul tetto della struttura ospedaliera di Severodonetsk era stata dipinta una grande croce rossa.

Crisi del grano, le posizioni di Russia, Turchia e Ucraina

Nel frattempo, la battaglia si combatte anche a colpi di diplomazia. Sulla crisi del grano non è stato ancora raggiunto un accordo, dopo il vertice ad Ankara tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e l’omologo turco Cavusoglu.

La Russia ha alzato la posta lasciando intendere che sbloccherà le esportazioni del grano dai porti ucraini, ma solo a una condizione: l’Occidente dovrà allentare le sanzioni inflitte. Una richiesta che ha caldeggiato anche la Turchia, sottolineando che Mosca è pronta a trattare con la mediazione dell’Onu.

Ma l’Ucraina ha smentito la ripresa dei negoziati, e sul tema del grano le posizioni del Paese sono molto diverse da quelle della Russia. Secondo l’ambasciatore dell’Ucraina in Turchia, Vasyl Bodnar, la Russia avrebbe interessi in contrasto con quelli degli altri due Paesi.

Per Bodnar, la Russia non vorrebbe davvero liberare il grano dai porti ma vendere il proprio e rubare quello ucraino nei territori invasi. Lo sminamento dei porti, dunque, potrebbe essere reso possibile solo se la Russia si ritirerà.

Zelensky: “31mila soldati russi morti”

Intanto continua a salire il numero delle vittime della guerra. Secondo il presidente Zelensky, sarebbero più di 31mila i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione, con una media di circa 300 morti al giorno. Una cifra che, secondo Zelensky, prima o poi supererà “il limite consentito” anche per la Russia.

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