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Cosa è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: Orban spacca l'Ue, si va verso una scelta drastica

Ue, tutti contro Viktor Orban: si fa largo l'ipotesi di procedere senza l'Ungheria

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Ue: se non è frattura, poco ci manca. Viktor Orban blocca il sesto pacchetto di sanzioni da infliggere a Mosca e i vertici dell’Unione europea perdono la pazienza. Per la prima volta si fa largo l’ipotesi di tirare avanti senza Budapest. Nelle scorse ore la riunione degli ambasciatori Ue, che doveva dare il via libera formale al sesto pacchetto di sanzioni, si è conclusa con un nulla di fatto.

L’Ungheria, stavolta, non si è messa di traverso sulla questione dell’embargo al petrolio, bensì sull’inserimento del patriarca della Chiesa ortodossa russa Kirill nella lista nera delle persone sanzionate. Una posizione che ha costretto il Coreper – il comitato dei 27 ambasciatori riunitisi a Bruxelles – a convocare un nuovo incontro.

Ue, pazienza finita con Orban

“Adesso basta. O fa retromarcia oppure questo è il momento di approvare le sanzioni a 26 e tirare fuori l’Ungheria”. Questo lo sfogo che trapela a riunione conclusa, con quasi tutti i Rappresentanti permanenti che hanno cominciato a minacciare quello che fino a poche ore fa pareva impossibile: approvare il sesto pacchetto di sanzioni senza Orban.

Il presidente ungherese Viktor Orban

Laddove si proceda davvero in questa direzione, vorrebbe dire introdurre di fatto il principio del voto a maggioranza per mettere all’angolo il premier magiaro.

Gli stati più agguerriti contro Budapest sono Francia, Italia, Germania e Spagna. Il ragionamento è piuttosto lineare: Orban può giustificare la sua morbidezza nei confronti di Putin mettendosi di traverso sul blocco dei rifornimenti energetici in quanto Budapest subirebbe un forte contraccolpo economico. Ma perché si oppone a inserire Kirill, notoriamente vicino allo ‘Zar’, nella lista dei sanzionati? Si tratta di un cedimento alla Russia e un ricatto alla Commissione europea, secondo i più. Altrimenti detto, per molti, Orban ha gettato la maschera.

“La pazienza adesso è finita”, ha chiosato un infastidito Emmanuel Macron. Dello stesso tono gli umori emersi da Roma e Berlino. Il sospetto dei vertici Ue è che Orban stia innescando volutamente tensioni per poi ricattare Bruxelles. Motivo? Al momento Budapest vede bloccata parte dei fondi del Pnrr. I 7 miliardi a sua disposizione sono congelati in quanto nessuna assicurazione è arrivata, ad esempio, sui diritti Lgbt.

Londra fornirà a Kiev missili a lungo raggio

La Gran Bretagna ha confermato che fornirà all’Ucraina sistemi missilistici M270 a lungo raggio. Lo ha riferito il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace alla Cnn, precisando che questo passaggio è stato “strettamente coordinato” con la decisione degli Stati di fornire all’Ucraina il sistema HIMARS.

Il governo britannico ha anche affermato che l’esercito ucraino verrà addestrato a utilizzare i lanciarazzi nel Regno Unito in modo da massimizzarne l’efficienza.

Kiev: affondate due barche russe nel Mar Nero

Le forze armate ucraine hanno annunciato di avere affondato due mezzi da sbarco russi nel Mar Nero. Lo riferisce il comando operativo ‘Sud’ su Facebook, sottolineando che si tratta di barche militari russe nascoste nell’estuario del Dnepr pronte a svolgere operazioni di sabotaggio e ricognizione.

Stoltemberg: “Nato pronta a difendere gli alleati”

“Gli Stati Uniti stanno giocando un ruolo indispensabile nella risposta all’invasione russa dell’Ucraina” ma anche la Nato è “pronta e determinata” a difendere i propri alleati. Così il Segretario generale Jens Stoltenberg, al termine dell’incontro avvenuto a Washington con il segretario di Stato americano Antony Blinken. “Il vostro sostegno all’Ucraina – ha aggiunto – sta facendo la differenza sul campo di battaglia ogni giorno”.

Wall Street Journal: “Centinaia di disertori tra i russi”

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sono stati centinaia i soldati russi che hanno disertato, fuggendo dalla guerra o rifiutandosi di combattere. Lo assicura il Wall Street Journal.

Secondo il quotidiano le diserzioni stanno mettendo in difficoltà la Russia su come comportarsi con questi soldati. Finora le sanzioni sono state limitate al licenziamento formale ma il fatto che Mosca non abbia dichiarato guerra a Kiev riduce le possibilità di presentare accuse penali contro i disertori.

Fonte foto: ANSA

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