Cosa c'entra il fentanyl nell'incontro Biden-Xi a San Francisco e cos'è la crisi degli oppioidi negli Usa
Il fentanyl al centro del dialogo tra Biden e Xi. L'incontro di San Francisco potrebbe mettere fine alla crisi degli oppioidi negli Stati Uniti
Joe Biden e Xi Jinping si incontreranno a San Francisco per discutere dei rapporti tra i due Paesi. L’incontro verterà su diversi punti caldi, come la tensione su Taiwan e l’Indopacifico. Non manca però il tema dei dazi, introdotto dall’ex presidente Donald Trump e il controllo della produzione di fentanyl. La droga, causa di diverse ondate di decessi per overdose e della cosiddetta “crisi degli oppioidi”, potrebbe essere la base per trovare un accordo.
- Il fentanyl: luce e ombra dell'oppioide
- Dalla dipendenza alla strage
- Il ruolo della Cina nella circolazione del fentanyl
Il fentanyl: luce e ombra dell’oppioide
Negli Stati Uniti è in corso la quarta ondata di strage da oppioidi. Alla radice del problema la produzione in Cina e la diffusione di fentanyl per il mercato statunitense. Per questo la discussione sull’oppioide arriva alle massime cariche, durante l’incontro tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping. Ma da dove ha origine la crisi?
Un passo indietro. Negli Stati Uniti del 1998 è stato ampiamente venduto un prodotto, l’OxyContin come soluzione a tutti i mali. L’oppioide è stato pubblicizzato attraverso una compagna fraudolenta, con tanto di ricerche scientifiche che dimostravano la sicurezza del farmaco. L’ossicodone, nome meno da banco per OxyContin, divenne così usato dalla popolazione, in gran parte operai con dolori cronici che una visita medica (a pagamento) non potevano permettersela. In 4 anni fece guadagnare alla casa farmaceutica Purdue circa 1 miliardo di dollari.
Dalla dipendenza alla strage
Non ci volle molto prima che l’ampia diffusione portasse alla dipendenza e poi all’astinenza. Nei primi anni del 2000 i decessi da overdose raddoppiarono, ma il vero problema si ebbe con l’eliminazione del prodotto dal mercato. Le crisi di astinenza portarono al consumo di fentanyl, un prodotto 10.000 volte più potente della morfina. Il costo di fentanyl era persino più basso di quello dell’eroina e tra il 2010 e il 2013 si verificarono due nuove ondate di morte da overdose di eroina e fentanyl (prodotti a buon mercato dell’OxyContin).
Dopo la terza ondata, le morti da oppioidi salirono vertiginosamente (persino un bambino di 2 anni è morto a causa del fentanyl), tanto che nel 2021 erano 10 volte maggiori rispetto ai numeri del 1999.
Il ruolo della Cina nella circolazione del fentanyl
Tornando all’incontro tra Biden e Xi, il fentanyl diventa un nodo da sciogliere per via del ruolo della Cina nella produzione e nella circolazione della droga. Non a caso due nomi da strada per il fentanyl sono “china girl” e “chinatown”. Questo perché, prima che il traffico passasse per il Messico, era la Cina a trasportare via aria il prodotto negli Stati Uniti. Al momento invece l’84% del fentanyl viene sequestrato via terra (dogana) o attraverso canali di immigrazione irregolare (16%). I dati fanno riferimento ai sequestri della DEA del 2022, che contano circa 379 milioni di pasticche (una per ogni americano), ovvero 4,5 tonnellate di fentanyl in polvere.
A oggi la Cina è il principale produttore degli ingredienti del fentanyl che giungono in Messico. Per questo già Donald Trump aveva tentato un accordo con Xi Jinping: maggiore controllo sulla produzione in cambio di allentamento dei dazi su Pechino. Ad accordo fallito, la Cina ha lasciato che il fentanyl fosse un problema unicamente americano. L’incontro Biden-Xi potrebbe però fornire un nuovo tavolo di lavoro sui rapporti tra i Paesi, con il fentanyl come argomento principale insieme a Taiwan.