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Coronavirus, chi è guarito può infettarsi di nuovo? Parla Burioni

Roberto Burioni ha risposto alla domanda del momento: chi è guarito dal coronavirus può essere infettato di nuovo?

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La notizia della donna di 89 anni morta dopo una reinfezione da coronavirus ha riaperto la questione: chi è guarito dal Covid-19 può essere di nuovo infettato dal SARS-CoV-2? A questa domanda ha risposto, sul suo sito ‘Medical Facts’, il noto virologo Roberto Burioni, recentemente protagonista di uno scontro social col deputato della Lega Claudio Borghi.

Nel suo articolo, Burioni ha citato un altro caso recente di reinfezione: “È di ieri la descrizione del primo caso certo di reinfezione negli Stati Uniti. Un 25enne del Nevada, senza alcun disturbo del sistema immune, si è reinfettato 28 giorni dopo la prima infezione. Possiamo essere ragionevolmente certi che si tratti di una nuova infezione e non di una mancata guarigione, poiché le caratteristiche genetiche del primo e del secondo virus sono differenti”.

Secondo Burioni, l’elemento clinico degno di nota è che “la seconda infezione è stata molto più grave della prima, portando il paziente a un ricovero e alla necessità di ossigenoterapia”.

L’esperto ha fatto il punto della situazione: “Sono circa 20 le reinfezioni ben documentate, con una paziente che è deceduta inseguito al secondo contagio (ma si tratta di una donna molto anziana e con gravissimi problemi di salute già presenti prima dell’infezione virale)”.

Secondo il virologo, dobbiamo continuare a fare ricerca perché “le reinfezioni asintomatiche potrebbero essere più frequenti (le vedremmo solo durante screening casuali) e, quindi, la protezione clinica data dalla prima infezione potrebbe essere molto più solida di quanto sembra”.

Coronavirus, la presenza di anticorpi protegge dalle reinfezioni?

Stando a quanto afferma Burioni, a oggi “non possiamo sapere se i pazienti reinfettati avevano o meno gli anticorpi che in generale sono correlati alla protezione dalle infezioni virali (e che sono indotti dai vaccini in via di sperimentazione), cioè quelli capaci di neutralizzare il coronavirus”.

Coronavirus, i pazienti reinfettati sono contagiosi?

Burioni ha ammesso che capire se i pazienti reinfettati sono contagiosi è “molto difficile”, ma ha aggiunto che “almeno in qualche caso è ragionevole pensare che i reinfettati possano essere stati infettivi“.

La conclusione dell’esperto è una citazione di un editoriale di ‘Lancet’: “I casi di reinfezioni ci dicono che non ci si può affidare all’immunità acquisita tramite l’infezione naturale per ottenere l’immunità di gregge. Questa strategia non solo causerebbe la morte di molte persone, ma neppure funzionerebbe. L’ottenimento dell’immunità di gregge richiede vaccini sicuri ed efficaci e una vaccinazione diffusa della popolazione“.

Fonte foto: Ansa
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