Coronavirus, pena di morte in Cina per chi nasconde i sintomi

Nuove, drastiche misure in Cina per contrastare la diffusione del coronavirus Covid-19: i cittadini che nascondono i sintomi del contagio rischiando di mettere in pericolo gli altri commettono un reato penale, punibile anche con la pena di morte. Lo riporta il quotidiano ufficiale Beijing Daily, ripreso dall’Adnkronos, che cita una informativa diffusa da un tribunale cinese.

Secondo il quotidiano cinese, chiunque contribuisca ad una ulteriore diffusione del coronavirus, per esempio nascondendo un viaggio effettuato, può essere accusato del reato di messa in pericolo della sicurezza pubblica. In casi particolarmente gravi la condanna può arrivare all’ergastolo e alla pena di morte.

Intanto, mentre l’ultima comunicazione riferisce che le vittime totali del coronavirus sono salite a oltre 1500, il ministro degli esteri cinese Wang Yi, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha affermato che “il tasso di mortalità del coronavirus è del 2,29% in Cina e dello 0,55% fuori. Questo dimostra che la malattia è curabile”.

“Non voglio sprecare tutto il tempo – ha aggiunto – a replicare a quello che è stato detto dalla Cina dai ministri americani. Ma le accuse alla Cina sono bugie“.

“Negli Usa  – ha spiegato il ministro – non si accetta il successo di un paese socialista, ma questo è ingiusto. I cinesi hanno il diritto di avere una vita migliore. La Cina va nella direzione di una modernizzazione. E noi non ci lasceremo fermare da nessuna potenza del mondo. Noi innoveremo il paese”.

Mentre in Africa, precisamente in Egitto, è stato registrato il primo caso di contagio da coronavirus, in Europa c’è stata la prima vittima: si tratta di un turista cinese di 80 anni arrivato in Francia lo scorso 5 gennaio, deceduto per le complicanze della malattia.