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Coronavirus, nuova rivelazione. Scenari e ipotesi sul contagio

Dei primi 41 casi esaminati, 27 (il 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il primo caso di infezione da coronavirus 2019-nCoV risale al primo dicembre e la persona infettata non era stata al mercato ittico di Wuhan. È quanto emerge dalla ricostruzione delle prime fasi dell’epidemia pubblicata sulla rivista The Lancet e segnalata dalla rivista Science sul suo sito.

Dei primi 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang, dell’ospedale Jin Yin-tan di Wuhan, 27 (pari al 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre.

“Nessun legame epidemiologico è stato trovato tra il primo paziente e casi successivi”, affermano gli autori. In totale, 13 dei 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang, dell’ospedale Jin Yin-tan di Wuhan non avevano alcun collegamento con il mercato di Wuhan; 27 (pari al 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre.

La comparsa dei sintomi nel primo paziente identificato risale al 1° dicembre – si legge su Lancet -. Nessuno dei suoi familiari ha sviluppato febbre né altri sintomi respiratori. Al momento non ci sono legami epidemiologici fra il primo paziente e gli altri casi”.

Coronavirus, scenari e ipotesi sul contagio

Si fa strada l’ipotesi che il virus sia stato portato al mercato di Wuhan da una persona già infetta. Il biologo dell’evoluzione Kristian Anderson, come riporta l’Ansa, ha sottolineato che “è uno dei tre scenari finora considerati che è ancora coerente con i dati: è del tutto plausibile stando alle nostre attuali conoscenze”.

Gli altri due scenari fanno emergere l’eventualità che il virus sia arrivato al mercato tramite uno o più animali infetti. Galli, esperto di malattie infettive dell’Università di Milano, ha ipotizzato: “Ammettiamo che un venditore di animali vivi possa essersi infettato precedentemente al suo arrivo al mercato e che da lui sia partita l’infezione”.

“Stabilire una chiara relazione – ha continuato Galli – tra il mercato di Wuhan e i primi casi di infezione da coronavirus resta comunque molto difficile: è verosimile che una fetta importante di pazienti sia asintomatica o paucisintomatica (con sintomi inferiori) e che di contatto in contatto si perda la relazione con il focolaio iniziale”.

Considerando anche la forte variabilità del virus, Galli è giunto alla conclusione che “è improbabile che si riesca a ricostruire esattamente la dinamica e soprattutto la tempistica che ha portato al paziente zero, però ci potremo avvicinare”.

Fonte foto: ANSA
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