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Coronavirus, l'immunologo Silvestri: "Lockdown forse eccessivo"

Il docente scrive su Facebook: "Basta sacrifici, bisogna tornare alla normalità"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Guido Silvestri, immunologo e docente di patologia alla Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, parla dell’emergenza coronavirus, chiede un cambio di passo e si schiera contro i sacrifici che siamo costretti a fare. L’appello è stato lanciato attraverso la sua pagina Facebook. Nella rubrica intitolata ‘Pillole di ottimismo’ Silvestri scrive: «Non possiamo continuare a chiedere sacrifici enormi. Abbiamo il dovere di tornare a una vita normale, mantenendo ovviamente quelle buone abitudini di igiene personale che, grazie al coronavirus, abbiamo finalmente imparato». Secondo l’immunologo infatti i sacrifici che stiamo facendo in questo momento servirebbero solo per calmare le nostre ansie o per alleviare le paure di leader politici incompetenti che non sono in grado di elaborare una strategia generale su come affrontare la pandemia.

Il docente critica anche la scelta della riapertura a metà: «Siamo in un mondo fatto di mascherine, guanti, plexiglass, distanziamento sociale, senza più potersi stringere la mano o abbracciarsi, mentre ai bambini viene negato perfino il piacere di giocare insieme». Nel lungo post pubblicato, Silvestri tocca vari temi tra cui quello relativo al lockdown considerato forse troppo eccessivo: «Non sappiamo cosa sarebbe successo se avessimo avuto una chiusura meno serrata come in Svezia o in Florida, si tratta del classico esperimento senza controllo. Perché in Italia si guarda in modo incessante agli scenari peggiori, si parla piuttosto poco dei danni della chiusura»

Secondo Silvestri la soluzione migliore per tornare il più velocemente possibile alla normalità è quella di aumentare la sorveglianza epidemiologica e il monitoraggio attraverso l’uso di test sierologici e tamponi. Per l’immunologo inoltre bisognerebbe riorganizzare il sistema sanitario e ridurre l’impatto negli ostacoli attraverso lo sviluppo di terapie e di un vaccino.

Fonte foto: Ansa
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