Coronavirus, Feltri al veleno su Conte: è un intrattenitore tv
Il giornalista, prima ospite di Mario Giordano, poi sulle colonne di Libero Quotidiano, ne ha per tutti, dal premier a Travaglio
Che Vittorio Feltri e Giuseppe Conte siano politicamente parlando su due sponde diametralmente opposte non è un mistero. Ed il direttore di Libero Quotidiano (che nulla a che fare con Libero.it, lo storico portale internet) non perde occasione di lanciare una frecciata al premier. Lo ha fatto anche ieri sera, ospite, come spesso accade, di Mario Giordano nella trasmissione Fuori dal Coro in prima serata su Rete 4.
Feltri vs Conte. Nel parlare dell’effetto coronavirus sull’economia e sulla politica italiana, dopo la querelle dei giorni di Pasqua, Feltri ha detto: “Dobbiamo tutelare gli anziani e non punirli. Dovrebbe intervenire Giuseppe Conte, che non lo farà, perché più che un premier è un intrattenitore televisivo” ha detto con la solita sagacia il direttore di Libero Quotidiano.
Feltri ne ha per tutti. Che in queste ore ha espresso ancora una volta il suo pensiero affidandosi alle colonne del suo giornale o ai social avendone un po’ per tutti, da Travaglio: “Se la prende con la Lombardia per il virus e dimentica che questa regione ha 10 milioni abitanti mentre le altre regioni ne hanno molti di meno” oppure “La magistratura indaga sui morti copiosi negli ospizi della Lombardia, come se fosse un mistero che i vecchi sono purtroppo più vulnerabili dei giovani, per quanto anche questi muoiano come mosche”.
Ma il meglio, o il peggio a seconda dei gusti e delle considerazioni, Feltri lo ha dato nel suo editoriale di oggi: “Divieti e limitazioni seguiteranno a renderci la quotidianità complicata. Non ci sarà affatto dai primi di maggio una specie di “scarcerazione” collettiva, tutt’altro: la nostra vita rimarrà vincolata ed ostacolata da mille proibizioni” per poi concludere: “Mi pare ce ne sia abbastanza per spararsi alla nuca, meno doloroso del Covid. L’importante è sapere di che morte dobbiamo morire, visto che campare sarà arduo”.