Coppia israeliana rifiutata dall'hotel di Selva di Cadore, albergatore si scusa dopo le accuse sul genocidio
Hotel rifiuta coppia israeliana perché "responsabili di un genocidio": le scuse dell'albergatore di Selva di Cadore
Accuse di antisemitismo. Il gestore di un hotel a Selva di Cadore ha chiesto scusa a una coppia di turisti israeliani a cui aveva cancellato una prenotazione accusandoli di “genocidio”.
- La prenotazione cancellata alla coppia israeliana
- Le scuse dell'albergatore
- Le dichiarazioni di Zaia
La prenotazione cancellata alla coppia israeliana
Una coppia di turisti israeliani ha denunciato che un albergatore di un hotel di Selva di Cadore, in provincia di Belluno, avrebbe cancellato la loro prenotazione giustificando l’azione con un messaggio dai toni antisemiti.
“Buongiorno. Vi informiamo che il popolo israeliano, in quanto responsabile di un genocidio, non è cliente benvenuto nella nostra struttura” recitava il messaggio, scritto in lingua inglese.
La struttura offriva poi una cancellazione gratuita per il soggiorno che la coppia aveva prenotato, confermando quindi di non voler ospitare i due cittadini israeliani a causa della guerra in corso in Medio Oriente.
Le scuse dell’albergatore
I due turisti hanno subito segnalato quanto era loro accaduto e attorno al messaggio è scoppiato un caso, con accuse di antisemitismo nei confronti del responsabile della struttura ricettiva.
Nella serata del 15 novembre, proprio l’albergatore ha affidato all’agenzia di stampa Ansa un messaggio di scuse nei confronti della coppia, sottolineando di essere contrario “a ogni forma di violenza e di non avere intenzioni razziste o antisemite”.
Il responsabile della struttura di Selva di Cadore si è anche detto disponibile a ospitare la coppia israeliana a cui aveva negato il soggiorno.
Le dichiarazioni di Zaia
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “In attesa di conoscere qualcosa di più su una notizia che, se sarà confermata, è di estrema gravità, mi sento profondamente turbato e resto allibito per quanto è accaduto”.
“Il Veneto deve garantire le porte aperte a tutti. Continuo a sperare che quanto riportato non sia vero, poiché l’ospitalità veneta non è questa. Credo fermamente che la nostra offerta turistica debba essere inclusiva, apolitica e rispettosa di tutti” ha poi continuato nel suo comunicato il presidente del Veneto.
“L’ho sottolineato più volte e ribadisco che episodi del genere sono inaccettabili: il Veneto non è questo. Da secoli, siamo un popolo aperto al mondo e rispettoso delle identità altrui” ha poi concluso Zaia.