Hotel rifiuta clienti israeliani sulle Dolomiti su Booking: "Responsabili di genocidio", bufera sul gestore
Clienti israeliani rifiutati dal titolare di un hotel sulle Dolomiti, in provincia di Belluno: "Responsabili di genocidio", cos'è successo
“Responsabili di genocidio“, con questa motivazione un hotel di Selva di Cadore (Belluno), sulle Dolomiti, comunica il suo rifiuto di ricevere ospiti israeliani. Secondo le prime indiscrezioni i clienti rifiutati sarebbero una coppia di Tel Aviv, che avrebbero ricevuto la comunicazione direttamente dal titolare della struttura. La vicenda ha scatenato una bufera negli ambienti della comunità israeliana.
- Hotel rifiuta clienti israeliani, i fatti
- Il messaggio su Booking: "Responsabili di genocidio"
- La condanna di Roberto Ciambetti
- La bufera sui social
Hotel rifiuta clienti israeliani, i fatti
La denuncia arriva dal sito di riferimento della comunità ebraica di Milano, Bet Magazine Mosaico. Secondo la fonte, il titolare di un hotel di Selva di Cadore (Belluno), una struttura ricettiva sulle Dolomiti, avrebbe respinto la prenotazione di una coppia di Tel Aviv che aveva prenotato il soggiorno attraverso la piattaforma Booking.
Sui social è scoppiata la bufera: oltre a una vera e propria caccia alle pagine ufficiali dell’hotel, gli utenti stanno condannando la risposta che il titolare, P.O., ha riservato agli ospiti per motivare il rifiuto della loro prenotazione.
Un hotel sulle Dolomiti avrebbe rifiutato la prenotazione di un gruppo di israeliani: “Responsabili di genocidio”. Le reazioni sui social: “Vergogna”
Secondo Ansa il titolare della struttura avrebbe confermato il rifiuto sul suo profilo social personale, anche se quest’ultimo risulta privato.
Sui social gli utenti stanno condividendo in massa lo screenshot del messaggio ricevuto su Booking dagli ospiti israeliani, con un testo in inglese e con il nome dell’hotel in calce.
Il messaggio su Booking: “Responsabili di genocidio”
Come già riportato, tra gli utenti social è virale la condivisione dello screenshot del messaggio ricevuto dagli ospiti israeliani dal titolare dell’albergo di Selva di Cadore.
Il presunto messaggio recita: “Buongiorno, vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono ospiti graditi nella nostra struttura. Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente“.
La condanna di Roberto Ciambetti
Una posizione netta arriva da Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, che sui social ha pubblicato una nota per condannare la decisione del titolare.
“Mai confondere i popoli con i loro governanti e con gli errori degli Stati. Ciò vale per gli israeliani come per i palestinesi”, scrive Ciambetti, che aggiunge: “Nessuno confonde il popolo afghano con i Talebani né il popolo iraniano con l’oscurantismo dell’estremismo religioso degli ayatollah e via dicendo”.
Infine: “Invito tutti a non confondere questi gestori con il sistema dell’accoglienza e ospitalità di Selva di Cadore, e dell’intero Veneto”.
La bufera sui social
La pagina social dell’hotel è ora presa di mira dagli utenti, che stanno affidando la loro protesta al tab delle recensioni. “Razzismo e antisemitismo“, scrive qualcuno.
I commenti arrivano anche in lingua inglese. Un utente, ad esempio, scrive che il personale è composto da “antisemiti disgraziati”, ma c’è anche chi invita a boicottare la struttura. Ma non è tutto.
Sulla stessa pagina altri utenti si accaniscono nei commenti sotto i post pubblicati: “Non verrò mai più in un hotel che difende i pro-Pal”, poi c’è chi si accanisce direttamente contro il titolare giudicando “inammissibile” e “abominevole” la sua scelta. C’è, infine, chi invita a segnalare in massa la struttura su Booking. Il parere è unanime: l’inasprimento del conflitto in Medio Oriente e la politica di Netanyahu hanno creato divisioni sempre più nette.
Recentemente a Milano è stato vandalizzato un murale dedicato a Liliana Segre.