Contratti a termine, il governo Meloni smonta il decreto Dignità: nuove causali per arrivare fino a 2 anni
Il governo modifica il decreto Dignità e permetterà di prolungare i contratti a termine fino a due anni di durata
Cambiano i contratti a termine. Il governo di Giorgia Meloni smonta i parametri rigidi del decreto Dignità del 2018 e introduce nuove clausole. Permetteranno ai datori di lavoro di ottenere prestazioni a tempo determinato fino a due anni di durata.
- Cosa diceva il decreto Dignità
- I numeri sui contratti a termine in Italia
- Le modifiche del governo Meloni nel decreto Lavoro
Cosa diceva il decreto Dignità
Nel 2018 il governo Conte promulga il decreto Dignità, poi trasformato in legge dal parlamento.
Nella sua forma definitiva, la nuova norma imponeva limiti molto stringenti per i contratti a tempo determinato.
In particolare i contratti a termine che raggiungevano l’anno di durata facevano immediatamente scattare, arrivati alla propria fine naturale, l’assunzione a tempo indeterminato del dipendente.
L’obiettivo era ridurre l’impatto dei contratti a termine sul mercato del lavoro italiano, per limitare i livelli di instabilità occupazionale soprattutto tra i giovani e le donne.
I numeri sui contratti a termine in Italia
I contratti precari sono un grosso problema nel nostro Paese. Negli ultimi anni sono diventati il tipo di rapporto di lavoro più diffuso, aumentando l’occupazione ma peggiorando le prospettive dei dipendenti.
Nel 2021 avevano toccato i 7,7 milioni di unità, e nel 2022, nonostante le norme introdotte dal decreto Dignità, avevano continuato ad aumentare arrivando a 8,5 milioni.
Circa un terzo di questi contratti, nell’ultima parte del 2022, erano di brevissima durata, non oltre un mese, mentre il 46% aveva una durata massima di tre mesi.
L’aumento negli anni sottolinea come le norme del decreto Dignità non abbiano fermato questa tendenza, che continua a caratterizzare il mercato del lavoro italiano.
Le modifiche del governo Meloni nel decreto Lavoro
L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta elaborando il decreto Lavoro, che tra l’altro cambierà anche il Reddito di Cittadinanza.
In questa nuova legge i contratti a termine torneranno ad essere rinnovabili fino a 24 mesi. Il datore di lavoro dovrà pagare lo 0,5% in più di contribuzione, e potrà accedere a questa opzione di prolungamento solo in determinati casi.
Si parla, nella prima bozza del testo, di specifiche esigenze previste dai contratti collettivi, di natura tecnica, organizzativa e produttiva ed esigenze di sostituzione di altri lavoratori.
La modifica del decreto Dignità era uno degli obiettivi dichiarati in campagna elettorale dalla coalizione di centrodestra, e il suo raggiungimento sembra vicino.