Conte sulla crisi di governo e l'ipotesi di "sostituire" Di Maio
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilasciato alcune dichiarazioni sull'ipotesi di una crisi di governo in gennaio
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervistato da Repubblica, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’ipotesi di una crisi di governo in gennaio. Eventualità che il premier respinge, suggerendo l’idea che occorrerà accelerare l’azione dell’esecutivo con “una lista di priorità utili a rilanciare il Paese“.
Attraverso Repubblica, Conte ha invitato gli alleati a concentrarsi sui nodi più importanti, come la crisi dell’ex Ilva, sulla quale si intravede uno spiraglio: “Mittal è disponibile a tornare sui suoi passi”.
“Con il nuovo anno dovremo realizzare un cronoprogramma con le riforme che l’Italia attende da anni”, ha affermato Conte, e “investire più efficacemente nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione”.
Il premier, replicando alle parole di Zingaretti che ha invitato il governo a trovare una sua anima, ha affermato: “Questo governo lavora per un Paese più verde, più digitalizzato, più equo e inclusivo”. Poi ha aggiunto: “Abbiamo un’anima forte, decisa, ad un tempo visionaria e pragmatica”.
Conte ha poi precisato di non avere alcuna intenzione di prendere il posto di Di Maio come nuovo leader M5s: “Non mi sono mai candidato a questo ruolo. Non nutro alcuna aspirazione o velleità di questo tipo”.
“Il Movimento – ha chiosato – sta vivendo una fase di transizione. Sta per operare alcuni significativi cambiamenti, peraltro già annunciati. Auguro a Luigi Di Maio e al Movimento intero di realizzarli nel migliore dei modi”.
Intervista a Conte e Di Maio, il commento di Gelmini
Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, ha affermato in una nota riportata dall’Ansa: “Le interviste odierne di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio rappresentano lo specchio del fallimento dell’esperimento giallorosso”.
“Un governo nato morto – ha sentenziato Gelmini – che a due mesi e mezzo dal suo giuramento ha bisogno di evocare un tagliando a inizio 2020 non ha, come dimostrano del resto i fatti di queste ultime settimane, alcuna bussola da seguire”.
“Lo testimoniano – solo per citare le più eclatanti – le vicende dell’ex Ilva, di Alitalia, della riforma del Fondo Salva Stati, della riforma della giustizia, della legge di legge di bilancio e del decreto fiscale”, ha precisato la capogruppo.
Gelmini ha concluso: “Non esiste una strategia comune tra i partner di governo: Pd-M5S-Iv-Leu stanno insieme solo per un patto di potere e per evitare le urne. Vadano a casa il prima possibile e la parola torni, finalmente, agli elettori”.