Condannati gli attivisti di Ultima Generazione che imbrattarono il Senato: 8 mesi di carcere e 60mila euro
Tre attivisti di ultima generazione sono stati condannati a 8 mesi di prigione e al pagamento di 60 mila euro per aver imbrattato la facciata del Senato
Condanna a 8 mesi. Gli attivisti di Ultima Generazione che imbrattarono il Senato sono stati condannati a 8 mesi di carcere e a una provvisionale di 60 mila euro per i danni alla facciata di Palazzo Madama.
- La condanna agli attivisti di Ultima Generazione
- Il Senato imbrattato di vernice
- I processi contro Ultima Generazione
La condanna agli attivisti di Ultima Generazione
Tre attivisti del gruppo ambientalista Ultima Generazione sono stati condannati a 8 mesi di carcere ciascuno e al pagamento di una provvisionale di 60 mila euro per aver imbrattato la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato.
L’azione era una delle proteste che in particolare tra il 2023 e l’inizio del 2024 sono state molto comuni non soltanto in Italia ma anche nel reso d’Europa.
Il Governo aveva chiesto un risarcimento di 190 mila euro per i danni fatti alla facciata. Il giudice ha però deciso per la provvisionale, un anticipo sul risarcimento, in attesa di stabilire l’esatto ammontare dei danneggiamenti alla sede del Senato.
Il Senato imbrattato di vernice
I fatti contestati dal tribunale di Roma ai 2 ragazzi e alla ragazza condannati a 8 mesi risalgono al 2 gennaio 2023 e furono tra i primi a finire al centro di un processo per danneggiamento di beni culturali.
I tre si erano avvicinati a Palazzo Madama e avevano spruzzato vernice arancione con degli estintori su uno degli ingressi principali della sede del Senato, per poi essere fermati da alcuni carabinieri di guardia.
La vernice era ad acqua ed è stata lavata via senza causare danni permanenti alla struttura, che era tornata al suo aspetto consueto già il giorno successivo alla manifestazione.
I processi contro Ultima Generazione
Ultima Generazione ha messo in scena diverse proteste di questo tipo in Italia e in Europa nel corso del 2023, per poi cambiare approccio nel 2024, puntando a forme di contestazione più pacifiche.
Il fine degli attivisti era costringere, attraverso gesti spettacolari che spesso includevano il vandalismo verso opere d’arte o importanti beni culturali, sempre in maniera non permanente, a parlare del cambiamento climatico in atto.
L’Italia, su spinta del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, ha recentemente inasprito le pene per il reato di danneggiamento di beni culturali, per cui molti degli attivisti di Ultima Generazione sono andati a processo nell’ultimo anno.