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Irene Pivetti condannata per evasione fiscale e autoriciclaggio, 4 anni all’ex presidente della Camera

L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, è stata condannata in primo grado a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio l’ex presidente della Camera Irene Pivetti. Il processo, a carico anche di altri tre imputati, riguarda una serie di operazioni commerciali avvenute nel 2016.

Condannata l’ex presidente della Camera Irene Pivetti

Quattro anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio: è questa la condanna inflitta, in primo grado, dalla IV sezione penale del Tribunale di Milano all’ex presidente della Camera Irene Pivetti.

La politica, conduttrice televisiva e giornalista, era imputata insieme ad altre tre persone per una serie di operazioni commerciali, dal valore di circa 10 milioni di euro, avvenute nel 2016.

Irene Pivetti con il suo legale, Filippo Cocco, in attesa della sentenza in tribunale: l’ex presidente della Camera è stata condannata a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio

Tra queste operazioni risulta anche la compravendita di tre Ferrari Granturismo che, stando a quanto affermato dall’accusa, sarebbe servita a riciclare i proventi frutto di illeciti fiscali.

La condanna per evasione fiscale e autoriciclaggio

Oltre alla condanna a 4 anni per evasione fiscale e autoriciclaggio, i giudici hanno anche disposto la confisca di 3,4 milioni di euro (già sequestrati durante le indagini, ma che effettiva solo in caso di sentenza definitiva) e l’interdizione di Irene Pivetti dai pubblici uffici per cinque anni e all’esercizio delle imprese per un anno.

Come riportato da Il Messaggero, la Pivetti ha già detto che darà battaglia in aula: “Questa è solo la fine del primo tempo. Ricorreremo in Appello, ora attendo le motivazioni perché sono davvero curiosa di capire come abbiano fatto a non tenere conto dei fatti e delle prove che abbiamo elencato”.

L’ex presidente della Camera (in carica tra il 1994 e il 1996, eletta tra le fila dell’allora Lega Lombarda, oggi Lega per Salvini Premier) si è detta “perfettamente innocente. Questo processo è iniziato per creare risonanza mediatica”.

Le parole del pm

Sulla condanna emessa ha parlato nella requisitoria anche il pm Giovanni Tarzia, che ha chiarito come da parte della 61enne Irene Pivetti ci sia stata una “sostanziale mancanza di collaborazione” alle indagini, come evidenziato anche dal fatto che l’imputata si sia avvalsa della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio e in aula.

Inoltre, secondo il pm la Pivetti avrebbe offerto “una ricostruzione confusa” nel corso di un’udienza, respingendo comunque ogni accusa.

Oltre a Irene Pivetti, nel processo sono imputati anche il pilota di rally ed ex campione di Granturismo Leonardo “Leo” Isolani (che avrebbe cercato di nascondere al fisco una serie di beni, tra cui le tre Ferrari), condannato a due anni di reclusione e quattromila euro di multa, la moglie Manuela Mascoli (2 anni di condanna) e la figlia dell’ex politica Giorgia Giovannelli, che è stata invece assolta “perché il fatto non sussiste”.

Fonte foto: IPA

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