Claudio Cecchetto contro Max Pezzali, l'accusa al leader degli 883. Poi i retroscena su Fiorello e Amadeus
Non ha risparmiato nessuno Claudio Cecchetto, in un'intervista in cui ha lanciato frecciate contro l'ex leader degli 883, Max Pezzali, e Fiorello
Tra i tanti personaggi scoperti e lanciati nel mondo dello spettacolo dice di Fiorello che è il “più pigro” e di Max Pezzali che la “riconoscenza non è il suo forte”. Ne ha per tutti l’ex conduttore, talent scout e produttore, Claudio Cecchetto, 71 anni, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ dove ripercorre le fasi salienti della sua carriera e parla di alcuni degli artisti che hanno fatto la storia della Tv anche grazie a lui.
Gli inizi
“Con il senno di poi ho capito che sono stato un talent scout anche nella scelta dei miei studi: prima perito termo-tecnico, poi Scienze delle preparazioni alimentari, ovvero i due grandi problemi dell’era moderna: il riscaldamento e il cibo”. Dice così Cecchetto, parlando del suo percorso scolastico prima di scoprire il grande amore per lo spettacolo nel 1975, entrando a Radio Milano International.
Il produttore racconta anche il provino con Mike Buongiorno per l’allora Telemilano 58, quando il leggendario conduttore gli disse che lo ascoltava in radio al mattino, mentre lui andava in onda il pomeriggio: “Feci finta di niente e lo ringraziai. Poi qualche anno dopo gli confidai la gaffe: mi rispose che però non aveva sbagliato a scegliermi”.
Claudio Cecchetto sul palco della festa dei 30 anni di Radio Deejay, nel 2012, insieme a Linus, Gerry Scotti, Fiorello e Jovanotti
L’apice del successo
Nell’intervista in cui lancia il docu-film sulla sua vita, ‘People from Cecchetto’, il 71enne talent scout ha parlato della sua scelta di abbandonare la conduzione di Sanremo dopo tre festival e di fondare Radio Deejay: “È la mia filosofia, io nella vita ho sempre cambiato – dice Cecchetto – Quando arrivi al top qual è il passo successivo? Cercare di mantenere la vetta, ma è una condizione che non mi piace. Per me la posizione ideale è il numero due: immaginate una corsa, il secondo corre guardando il primo, sempre rivolto in avanti; il numero uno invece si deve sempre voltare indietro”.
“Con le dovute distanze, alla fine dell’ultimo Sanremo mi è sembrato di capire i fanatismi che c’erano stati intorno ai Beatles – spiega – persone che mi mettevano in braccio i figli, gente che mi infilava le sue foto nella tasca della giacca. Lì ho pensato che potevo solo scendere da quell’apice”.
Le frecciate di Claudio Cecchetto sull’ex leader degli 883 Max Pezzali e su Fiorello
Con la fondazione di Radio Deejay e la creazione di diverse etichette discografiche inizia anche la carriera da produttore e la scoperta di talenti che avrebbero fatto la storia dello spettacolo, come Fiorello: “Il più pigro. E meno male, perché se no sarebbe presidente del mondo dello spettacolo. Lui è così: si è confezionato un programma al mattino presto perché si sveglia con il buio e va a fare colazione. E ha deciso che poteva diventare una trasmissione”.
Tra gli aneddoti su Sabrina Salerno, Gerry Scotti, Pieraccioni e tanti altri, Cecchetto ricorda anche quando affibbiò il nome d’arte ad Amadeus, direttore artistico anche di Sanremo 2024, di cui ha annunciato i big in gara: “Lo chiamavo la voce di piombo, con quel timbro pesante, bello, solido, che riempie tutte le frequenze, la risata che sprizza ottimismo. Il nome nasce dal pezzo di Falco, un singolo di grande successo. Era perfetto, c’era già la sigla del programma pronta”.
Infine, su Max Pezzali, leader e cantante degli 883, da lui prodotti agli esordi, solo una frecciata: “Diciamo che la riconoscenza non è il suo forte”.